L’assessore ha anche sottolineato come abbia dimostrato nel corso del tempo la sua disponibilità all’ascolto di tutte le parti, oltre al rispetto mostrato al mondo venatorio, il tutto all’insegna del dialogo e della legalità. L’incontro pubblico viene giudicato molto utile per ribadire concetti già espressi, in particolare l’approvazione degli ultimi due calendari di caccia, senza che ci sia mai stata una contestazione.
Secondo Pepe, la Regione Abruzzo ha dimostrato in ogni occasione di essere ligia ai dettati della normativa e ha evitato i ricorsi al Tribunale Amministrativo Regionale con l’ente locale soccombente come avvenuto invece in passato. Perché i due ATC hanno chiesto con tanta insistenza questo meeting? Gli Ambiti e le associazioni venatorie hanno intenzione di confrontarsi con serenità e spirito costruttivo con la Regione, per avviare delle relazioni costruttive tra mondo politico, uffici incaricati e la base dei cacciatori abruzzesi.
La lamentela principale è stata quella di una richiesta inviata lo scorso 23 gennaio senza che vi sia stata una risposta. Inoltre, è stato denunciato come il botta e risposta sui giornali e su internet sia stato sterile e poco proficuo, una scelta che non ha permesso di iniziare un cammino comune. La speranza nutrita da associazioni venatorie e ATC abruzzesi era rappresentata dalla presenza dell’assessore Pepe, ora è stata proposta una data per il prossimo mese di marzo e si attende l’accettazione o meno.
All’inizio del mese in corso si è parlato dell’Abruzzo in relazione alla caccia per la proroga decisa dalla giunta regionale in merito al prelievo del colombaccio fino al 10 febbraio, una opportunità possibile nelle province di Pescara, Teramo e Chieti e nella sola forma dell’appostamento fisso oppure temporaneo (senza alcun ausilio da parte del cane). La proroga di questa caccia, al contrario, non è stata concessa ai cacciatori residenti nella provincia dell’Aquila e ammessi a esercitare l’attività nelle province citate sopra per la stagione 2015-2016.