La sentenza – Il Tar di Brescia ha accolto il ricorso del Wwf contro il piano venatorio della Provincia. Se non si troverà una soluzione entro giugno la prossima stagione di caccia è a rischio.
Il Tar di Brescia ha accolto il ricorso del Wwf e ha annullato il Piano faunistico-venatorio della Provincia di Bergamo. Se non si troverà una soluzione entro giugno – servirebbe addirittura un nuovo Piano – la stagione che inizierà a settembre sarà a rischio. Sul piede di guerra 13.500 cacciatori bergamaschi. Storia e ricostruzione della vicenda da parte del Wwf: “Nel 2000 la Provincia di Bergamo vara un piano faunistico venatorio che il WWF impugna perché per nulla idoneo a tutelare la fauna selvatica: in particolare contesta le modalità di calcolo del “TASP” – che sta per “territorio agro silvo pastorale” – operato in violazione della normativa nazionale per diminuire la percentuale di territorio tutelata, e quindi per consentire la caccia oltre misura.
Inoltre censura la mancata predisposizione di un vero e proprio piano di miglioramento ambientale, condizione necessaria per la riproduzione e quindi per la conservazione della biodiversità selvatica.
Due sentenze nel 2005 danno ragione al WWF: il Consiglio di Stato annulla il piano, specificando che il tasp tutelato deve essere “utile” alla fauna selvatica, per cui non vi vanno incluse quelle aree, come le fasce di rispetto stradale, in cui vige un divieto di caccia legato alla sicurezza stradale ma non per ragioni di utilità alla fauna selvatica; il TAR conferma l’assoluto vuoto contenutistico del piano di miglioramento ambientale, liquidandolo come mero esercizio di stile.
A questo punto, Regione Lombardia, per aggirare la sentenza, modifica la propria normativa locale e toglie dalla norma sul TASP l’aggettivo “utile”. La Provincia di Bergamo, dal canto suo, vara allora tra il 2006 e il 2007 un piano fotocopia del precedente, che però viene prontamente impugnato al TAR dal WWF. Il Piano presenta ancora gravissime lacune nella tutela del patrimonio faunistico provinciale: manca la Valutazione Ambientale Strategica, il TASP è ancora calcolato includendovi strade e territorio improduttivo antropizzato, manca una protezione dei valichi interessati da rotte di migrazione, i capanni abusivi vengono sanati, manca la perimetrazione delle aree percorse del fuoco in cui è vietato cacciare.
Il TAR accoglie la sospensiva richiesta dal WWF e quindi affida l’incarico di esaminare la fondatezza tecnica dei vizi del piano sostenuti dall’associazione a un esperto del centro studi faunistici della Regione Friuli Venezia Giulia, per garantire neutralità e imparzialità del consulente d’ufficio. Mentre la perizia è in corso la Provincia, anziché aspettare il suo esito e poi dar vita ad una pianificazione concertata, da’ vita ad una variante del piano, questa volta assoggettandola a valutazione ambientale strategica, ripetendo le stesse scelte miopi delle precedenti varianti del piano. Non vi è infatti chi non veda che, in un territorio così fortemente urbanizzato come quello della provincia di Bergamo, l’unico modo per mantenere il nostro patrimonio faunistico è quello di garantire ai selvatici la possibilità di avere territorio idoneo alla riproduzione e alla sosta , dove vivere, nidificare, allevare la propria prole; ancora, è quello di fissare misure di miglioramento ambientale per aiutare la conservazione della fauna selvatica e combattere il degrado ambientale che è tra le cause del declino della componente viva del nostro ecosistema da ultimo, un piano intelligente dovrebbe consentire l’attività venatoria solo dove e quando il prelievo non intacca il capitale”.
Anche il Piano che esce da tale pianificazione è affetto degli stessi vizi dei precedenti, e il WWF lo impugna ancora. Con sentenza n. 1.532 depositata il 9 aprile 2010) il TAR Brescia ha finalmente annullato l’ultima versione del Piano faunistico venatorio della Provincia di Bergamo, approvato dalla precedente amministrazione provinciale, mettendo fine ad un contenzioso decennale e sancendo importantissimi principi di pianificazione che il WWF auspica verranno tenuti in considerazione nella prossima pianificazione, che confida partecipata e aperta.
Fonte: Bergamo News