Per il secondo anno consecutivo il Tar Sardegna, accogliendo il ricorso di associazioni ambientaliste, ha di fatto bocciato al caccia alla lepre e alla pernice, sottolineando l’assenza di dati su queste specie e sulla loro effettiva popolazione. Così la Regione ha chiesto, in seguito al pronunciamento del Tar, a tutte le autogestite dell’Isola di eseguire i censimenti faunistici delle due specie e di trasmettere entro il mese di marzo 2019, alle Province o Città metropolitana competenti per territorio, le statistiche di tutti gli abbattimenti fatti e i risultati dei censimenti primaverili delle specie della pernice sarda e della lepre sarda.
Una prescrizione che le Autogestite di caccia aderenti all’associazione Cacciatori sardi riuniti (Acsr) ritengono un onere ulteriore che si aggiunge alle normali attività di questo tipo che le riserve già effettuano. Le Autogestite replicano alla Regione sottolineando le responsabilità proprio dell’amministrazione: “Nessun provvedimento legislativo del Consiglio regionale impone le prescrizioni comunicate dall’assessorato”, scrivono i presidenti delle Autogestite in un documento. I cacciatori attribuiscono proprio alla Regione “la responsabilità per non aver attivato i dovuti rilievi per l’accertamento della consistenza faunistica della lepre e della pernice, in particolare nel territorio libero, esponendo il mondo della caccia a dover rinunciare anche per l’ormai prossima stagione venatoria all’esercizio della caccia alle due specie come avviene ormai da due stagioni”.
Le Autogestite, infatti, già provvedono nel proprio territorio a svolgere i censimenti, ma per il territorio libero (circa il 90 per cento di tutta l’Isola) non è chiaro a chi spetti. “Le associazioni ritengono urgente attivare un incontro con i consiglieri regionali neo eletti, in particolare quelli del Sulcis, per illustrare la questione e sollecitare urgentemente la Regione perché aumenti le risorse economiche a favore dei censimenti in tutto il territorio sardo, in modo tale da poter verificare nei modi più opportuni la consistenza faunistica con particolare riguardo alle lepre e pernice”, sia legge nella nota. Il presidente e i soci lanciano anche un appello a tutte le Autogestite della Sardegna – in totale 202 per una superficie che copre l’11 per cento del territorio regionale – e a tutti i cacciatori del territorio libero ad assumere iniziative comuni.