Come ricordato dall’ANUUMigratoristi, recentemente a Bruxelles sono stati analizzati con attenzione alcuni punti della risoluzione adottata dall’Integruppo “Biodiversità, Caccia e Attività Rurali” del Parlamento Europeo. In particolare, si è deciso di proporre l’attuazione di un elenco di cacce tradizionali regionali nei vari stati membri. L’obiettivo è quello di approvarle in maniera definita, senza un esame di anno in anno.
Tra l’altro, anche L’Associazione Europea Cacce Tradizionali (AECT) ha sollecitato lo scorso mese di marzo la Commissione Europea per ottenere una applicazione flessibile delle direttive “Uccelli” e “Habitat”, valutando diversi tipi di esigenze. L’ANUU ha sottolineato quanto richiamato dalla Corte di Giustizia UE in una sentenza di qualche anno fa: nel testo si fa riferimento a un impiego misurato delle direttive, nello specifico in relazione alla cattura e alla cessione di uccelli selvatici anche al di fuori dei periodi di apertura della caccia per la detenzione dei volatili e il loro utilizzo come richiami vivi o nelle fiere.
I migratoristi hanno quindi chiesto una gestione corretta delle disposizioni in vigore, anche a livello regionale, per operare con saggezza sulle richieste del mondo venatorio alla vigilia di importanti scelte per l’Italia.