Insieme al fucile rigato Browning X-Bolt Long Range, di cui tracciamo un ampio profilo su altre pagine della rivista, abbiamo potuto provare anche due nuove cartucce che la Casa statunitense ha da poco allestito e che abbiamo osservato per la prima volta alla HIT di Vicenza dello scorso febbraio. Grazie alla cortesia di Frédéric Colombié di BWMI, la filiale italiana della marca, abbiamo ricevuto in prova le due cariche e precisiamo come siano differenti i tipi di proiettile: uno più leggero e caratterizzato da una rapida espansione, l’altro più pesante con mantellatura più dura. Osserviamo quest’ultima proposta limitandoci, per il momento, a un esame balistico in poligono, sperando che non manchi l’occasione prossima per un saggio sul selvatico.
La confezione
Se i responsabili della presentazione del prodotto desideravano colpire l’immaginazione del cliente ci sono riusciti appieno: i colori settembrini dal marrone al giallo dorato della parte naturalistica si pongono in gradevole contrasto con il fondo e le scritte in nero dove sono riportati i dati statutari con marchio di fabbrica, peso e tipologia della palla; unica scritta in bianco risulta essere quella del calibro. Il cacciatore apprezzerà la finezza estetica della nuvoletta di condensa del fiato del cervo qui rappresentato nel momento del bramito, quindi nel periodo autunnale quando la temperatura è già calata notevolmente: la scena è resa talmente bene che ci si aspetta, da un momento all’altro, di udire quel suono possente e rauco che fa vibrare i precordi di chi lo ascolta. Magari in un prossimo futuro e con la tecnologia moderna chissà che non si unisca alla vista anche il sonoro.
Le caratteristiche
Bando alle fantasie e caliamoci nella realtà: sul retro della confezione appaiono dati e immagini di una straordinaria precisione per fornire al cacciatore non solo i dati balistici della traiettoria, ma insieme una schematizzazione del lavoro e del rendimento della palla denominata BXC a espansione controllata. Innanzitutto il peso standard di 180 grs viene leggermente maggiorato a 185 grs, un’inezia se vogliamo, ma utile a perfezionare lo scopo che è quello di una più consistente traslazione di energia a una maggiore distanza. La palla è del tipo bonded quindi con nucleo saldato alla mantellatura per un ritegno quasi totale della massa iniziale anche attraversando un corpo di notevole spessore e consistenza. Il profilo di palla presenta una chiusura acuta verso l’apice dove viene inserita la punta in alluminio anodizzato, con forti capacità di penetrazione attraverso la pelle e le ossa del selvatico. La struttura generale del proiettile assicura un affungamento con circa il raddoppio della sezione originaria per un deciso attraversamento dell’animale e una cessione di energia ripartita e prolungata lungo tutta la traiettoria interna: molto probabile la fuoriuscita della palla con ampia ferita ed emissione ematica, sempre utile se si dovesse seguire l’allontanamento della preda con il cane da traccia. La traiettoria non è da meno: lo specchietto, anche se calcolato in misure anglosassoni, indica le due possibilità di azzeramento dell’arma con le 100 e le 200 yds: chiaro come in vista di tiri a breve distanza, si pensi al cinghiale in braccata, la taratura a 100 sia di tutto vantaggio mentre, se si insidia il cervo verrà comoda e pratica quella a 200 grazie a cui avremo a 100 yds un innalzamento del punto battuto pari ai canonici 4 cm (1.6”) e una caduta a 300 yds pari a 18,2 cm (7.2”).
La prova di tiro condotta presso il poligono di Carrù, per cui ringraziamo Giorgio Rosso e Kevin Ballauri, ha espresso una notevole precisione e una gradita costanza, insieme a una reazione allo sparo, leggasi rinculo, molto attenuata con benefici effetti sulla concentrazione del tiratore e sul rilevamento del fucile: a tutto vantaggio di un eventuale riarmo per doppiare il colpo. Una prova a caccia confermerà di certo tutte le premesse e le promesse di questa apprezzabile cartuccia.