Un episodio di una violenza inaudita e gratuita. A San Michele Salentino (provincia di Brindisi), un 83enne è stato aggredito in maniera brutale dal vicino di casa e con una motivazione che rende ancora più triste questa storia: l’uomo sarebbe stato infastidito dal rumore degli spari del fucile dell’anziano.
Quest’ultimo stava praticando l’attività venatoria in un podere di sua proprietà. Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, l’aggressore avrebbe tolto dalle mani del cacciatore l’arma per poi picchiarlo. Le condizioni della vittima sono gravi, come è facile immaginare. Sotto accusa c’è un 53enne di nazionalità belga che deve rispondere di tentato omicidio pluriaggravato.
L’Associazione Nazionale Libera Caccia ha commentato la vicenda: “Tanto tuonò che piovve. A forza di alimentare insofferenza e ostilità nei confronti della caccia e dei cacciatori, tollerando e lasciando impunite ripetute violenze fisiche e atti di vandalismo contro la proprietà (automezzi, capanni regolari e case di caccia) si arriva inevitabilmente ad episodi così barbari da risultare incredibili. Ora non resta che attendersi i commenti compiaciuti e ironici di quegli stessi squallidi personaggi che non esitano a gioire quando qualche cacciatore cade vittima di una sciagurata disgrazia, sia essa un infarto, una banalissima caduta o un annegamento nel tentativo di salvare il proprio cane. Se questa è la civiltà degli animalisti, siamo sempre più orgogliosi di essere dei cacciatori“.