La caccia alla lepre nel territorio dell’Atc Unico di Brescia si è chiusa il giorno 19 novembre. Secondo quanto stabilito dal piano di prelievo della lepre approvato anche dall’Ufficio Territoriale regionale di via Milano in settembre, poiché non è stato raggiunto l’80% dei capi previsti, 3500, entro la data del 18 novembre. Il divieto di caccia a questo selvatico non implica automaticamente il divieto dell’uso del cane da seguita, i segugi, che potranno essere utilizzati fino alla data dell’8 dicembre. Con questa pratica l’Atc Unico, sulla base delle schede riconsegnate dagli stessi cacciatori, cerca di salvaguardare una parte della popolazione di lepri presente sul territorio provinciale.
Selvatici già abituati al nostro territorio presumibilmente saranno più prolifici nel ricostruire le popolazioni che verranno comunque integrate da lepri catturate in alcune zone ben precise, come i due aeroporti e da soggetti da ripopolamento importati dall’estero che verranno immessi verso la fine dell’anno. E’ evidente che se le nostre Zrc fossero in grado di fornire catture abbondanti la situazione potrebbe migliorare in modo sensibile. L’Atc sta lavorando in modo serrato per migliorare le condizioni all’interno delle zone di catture, aumentando i fondi a disposizione degli agricoltori e dei proprietari per ricreare un ambiente più idoneo alla riproduzione.
Inoltre per quest’anno non sono previste catture nelle Zrc proprio per consentire la ricostituzione di popolazioni importanti. Non c’è nulla di facile in un territorio come il nostro caratterizzato da agricoltura intensiva, da una presenza estrema di strade e da una consistenza fuori controllo di fauna selvatica invasiva, volpi cornacchie gazze e chi più ne ha più ne metta. Ma tutto questo non deve scoraggiare il mondo venatorio, soprattutto il mondo degli appassionati a questo tipo di caccia. Serve impegno e serietà nella gestione delle zone di ripopolamento e cattura che deve iniziare con il rispetto delle stesse stringendo rapporti sempre più stretti e continui con gli agricoltori.
Rispettare le Zrc vuol dire anche evitare ogni tipo di addestramento cani all’interno delle stesse con l’obbiettivo di rispettare gli animali, non sottoporli a stress ed eventualmente spingerli sulle strade. A questo proposito sono in fase di elaborazione i dati raccolti in due anni di sperimentazione del Progetto Lepre finanziato dall’Atc Unico che ha visto una sessantina di lepri essere munite di radiocollari. Sono state seguite con frequenza settimanale nei loro comportamenti, spostamenti e ne sono state analizzate le cause di decesso quando avvenuto. I risultati di questo straordinario progetto, finanziato da Federcaccia Lombardia in altre 4 provincie serviranno a rimodulare il nostro lavoro di gestione di questo selvatico che ad oggi è una delle prede più ambite dai cacciatori. Ancora una volta vale il ragionamento di non lasciare ad altri la risoluzione dei nostri problemi ma di affidarci alle nostre capacità e al nostro impegno (FIDC Brescia-Cacciapensieri).