Una visita nell’azienda Marocchi consente di aggiornarci rapidamente su quello che si agita nel mondo armiero delle canne lisce, settore che da qualche tempo non gode propriamente dei favori del mercato, con le apprezzabili eccezioni dei piccoli calibri come il 28 e il .410 Mag., della pedana e del mondo a sé stante dello shotgun. La Marocchi si presenta come produttrice di armi, soprattutto a canna liscia, e di componenti meccanici per industrie di vario genere fra cui l’automobilistica. Gli interessi aziendali si sono espansi nel Regno Unito con l’acquisizione della Daystate Ltd, l’azienda costruttrice delle carabine ad aria compressa per uso venatorio o sportivo considerate al vertice del settore, e insieme di una seconda ditta, del medesimo comparto, con produzione più commerciale.
Da qualche anno poi è stata rilevata la gestione del marchio Breda: nel dopoguerra e per parecchi anni la branca della Oto Melara situata in via Lunga a Brescia, responsabile dei fucili da caccia ha rappresentato per i clienti italiani e dei paesi del bacino mediterraneo una firma di vertice per le tre tipologie classiche dei fucili a pallini di cui è sufficiente ricordare i nomi di Argus, semiauto a lungo rinculo tutto acciaio di soli 2.960 g con canna da 65 cm, di Sirio per il sovrapposto di gamma elevata, di Gemini per la doppietta di gran classe. L’evoluzione aveva poi portato alla ribalta altri prodotti e, in particolare, i semiauto dotati del sistema a presa di gas e, successivamente, di quello inerziale con otturatore a testina rotante dotata di due alette contrapposte, quest’ultimo declinato in diversi modelli tuttora felicemente in produzione. A questi si affianca lo Xanthos, l’eccellenza raffinata in cui si sommano peculiarità stilistiche e tecniche come lo stampaggio del castello chiuso di acciaio grazie a cui si ricavano direttamente i due rilievi longitudinali interni con funzione di guida del carrello otturatore, e del sistema di chiusura inerziale a tassello verticale, un esempio di funzione e semplicità tecnica, terzo e ultimo ritrovato del non dimenticato Bruno Civolani.
Peculiarità dei fucili Breda sono state sempre l’impiego di materiali di prim’ordine, l’originalità dei particolari, l’accuratezza eletta a sistema e così il Dr. Michele Marocchi ha sposato la causa con doppia facilità: gli impianti e le materie prime adottati dall’azienda sono impostati su tale filosofia, la personale mentalità imprenditoriale è orientata alla finezza e alla precisione esecutiva seguite passo dopo passo da persone altamente responsabili dei processi produttivi e dello spietato controllo finale da cui, salvo accadimenti imprevedibili, devono giungere solo segnali di conformità, non di risultati negativi vista la programmazione accuratissima dell’operatività delle macchine. I processi produttivi partono sempre dalla ricerca del miglior risultato finale, non del minor costo, e la foratura delle canne ne è un esempio: abbandonata per oggettive difficoltà di gestione la mitica foratura con rotomartellatura a caldo non si è passati a quella a freddo che induce forti tensioni al metallo cui occorre provvedere con successivi interventi particolari, ma si lavora con la foratura profonda, tramite punta a cannone, per cui l’elasticità del pezzo è preservata e la resa balistica se ne giova in maniera sensibile.
Un’altra peculiarità dell’azienda viene evidenziata dalla finalizzazione del lavoro, partendo dalla scelta dei macchinari per scendere alla loro programmazione e al loro utilizzo, con obiettivo la flessibilità che si può riassumere in modo semplicistico, ma efficace, come la capacità di adattare la produzione anche ai piccoli lotti, di modificare tempestivamente diversi particolari in funzione delle richieste della clientela di risultare tempestivi e rapidi nelle consegne.
Da ultimo, ma per meglio evidenziarlo, tocchiamo il tema degli shotgun dove sotto il marchio Breda l’azienda ha già percorso strade importanti soprattutto nella patria d’origine di tale attività, gli Stati Uniti d’America. Qui da noi la pratica sta prendendo piede e l’accuratizzazione dei fucili è in pieno fermento: la Nuova Armeria del Centro di Alessandria è ben nota fra gli appassionati sia per le modifiche dei semiauto, che per la pratica agonistica di alcuni dei suoi titolari fra cui in particolare Massimo D’Angelo. Non sveliamo di più, ma ci auguriamo di tornare sull’argomento quanto prima.