La scorsa settimana la Polizia Provinciale di Viterbo ha effettuato due operazioni finalizzate a contrastare il fenomeno del bracconaggio nel territorio della provincia.
Nel corso delle due operazioni anti-bracconaggio effettuate nel territorio viterbese sono stati denunciati in stato di libertà sei cacciatori e sono stati sequestrati quattro fucili e sei cinghiali.
Nel comprensorio di Blera, gli uomini della Polizia Provinciale hanno colto in flagranza un uomo che aveva appena catturato un cinghiale nel bel mezzo dell’area di un’azienda faunistica venatoria.
Il bracconiere è stato denunciato a piede libero per rispondere del reato di caccia e detenzione di specie non cacciabile visto che secondo il calendario venatorio l’inizio della stagione per la caccia al cinghiale è previsto per il prossimo 2 novembre.
Nella zona di Montefiascone invece la Polizia Provinciale, a seguito di una segnalazione, ha colto cinque cacciatori di frodo mentre stavano lavorando cinque cinghiali appena abbattuti; i cinque bracconieri sono stato denunciati a piede libero per caccia e detenzione di specie non cacciabile. Nella stessa circostanza sono stati sequestrati tre fucili e i cinque cinghiali.
Immediato il commento del presidente della Provincia, Marcello Meroi, ”Prosegue con grande efficienza e attenzione il prezioso lavoro degli uomini della polizia provinciale autentiche sentinelle del nostro territorio. E’ proprio grazie al loro impegno, che riusciamo a difendere dall’operato incosciente di cacciatori e pescatori di frodo, alcune delle ricchezze faunistiche che caratterizzano la nostra provincia”.
Prosegue quindi la scia di segnalazioni riguardanti il fenomeno del bracconaggio nel nostro Paese. La certezza di chi ha la passione per la caccia e che ama la natura è senza dubbio il fatto che il vero cacciatore italiano non è mai complice di questi malviventi, ma al contrario li ripugna e collabora nella lotta al bracconaggio in ogni sua forma.