Bracconaggio: Manfredonia, due bracconieri sono stati sorpresi mentre cacciavano in area protetta nelle campagne della Capitanata.
L’azione fa il paio con quelle già condotte dal Corpo Forestale dello Stato tra gennaio e febbraio per contrastare la piaga del bracconaggio a ridosso delle zone umide e nelle campagne della Capitanata. “L’accaduto conferma che il fenomeno è quanto mai preoccupante e attivo. Cacciare in periodi vietati o di notte, con reti, registratori o altri mezzi illeciti, uccidere specie protette o cacciare in aree protette, rappresentano forme di bracconaggio fortemente lesive del patrimonio naturalistico del nostro territorio e, oseremmo dire, perfino dell’immagine degli stessi cacciatori” – afferma Enzo Cripezzi della LIPU pugliese.
Proseguendo Cripezzi dice – “Sparare proprio ai riproduttori selezionati dalla migrazione, in questo periodo di inizio nidificazione e di passo pre-riproduttivo, è deprecabile poiché determina danni aggiuntivi a quelle popolazioni di uccelli più vulnerabili e agli esemplari che hanno il compito di perpetuare la vitalità di queste popolazioni”.
Senza contare che queste pratiche inducono anche un forte disturbo in periodo delicato a specie di grande importanza e tipiche delle nostre campagne come falchi grillai, albanelle, occhioni. La LIPU esprime apprezzamento per l’impegno del Corpo Forestale in compiti e zone tutt’altro che semplici, ma ringrazia anche quegli agricoltori sensibili che spesso sono parte attiva e propositiva per un migliore controllo e gestione del territorio.
( 7 aprile 2014 )
Fonte: FoggiaToday