Bracconaggio: La Spezia, un uomo è stato sorpreso dalla Forestale mentre abbatteva a colpi di pistola un cinghiale appena catturato con un laccio.
Nei giorni scorsi a Le Grazie di Porto Venere, nella provincia di La Spezia, un uomo è stato sorpreso dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato mentre con una pistola uccideva un cinghiale catturato con un laccio d’acciaio. A seguito di numerose segnalazioni da parte dei residenti della zona in merito ad illecite attività di bracconaggio, gli agenti del Corpo Forestale dello Stato della Spezia e di Sesta Godano hanno attutato un assiduo controllo del territorio con servizi di appostamento in tutta la zona segnalata.
In particolare in un bosco ubicato all’altezza del bivio tra la Napoleonica e il sentiero che porta alla splendida Villa Romana del Varignano, una zona abitata e percorsa da turisti ed escursionisti, poco dopo le 18.30 gli agenti hanno notato un uomo che, dopo aver parcheggiato la propria auto, si inoltrava nel bosco con atteggiamento sospetto.
Dopo alcuni istanti l’uomo si è avvicinato ad un cinghiale intrappolato con un laccio di acciaio (una trappola molto diffusa tra i bracconieri), ha estratto una pistola e sparandogli alcuni colpi a bruciapelo lo ha finito. A tal punto gli uomini della Forestale sono intervenuti qualificandosi ed intimando al bracconiere di abbandonare l’arma; una volta disarmato gli agenti hanno proceduto al controllo del personaggio accertando che la pistola in questione, una Glock cal. 40, risultava regolarmente denunciata ma esclusivamente per la detenzione presso la propria abitazione e non per il porto al di fuori di essa; inoltre la pistola non è un’arma con la quale la legge italiana consente di cacciare animali, tanto più in prossimità di abitazioni ed al di fuori del periodo consentito, mettendo così in pericolo altre persone.
L’uomo è stato denunciato per numerosi reati, tra i quali porto abusivo di armi, uso di mezzi di caccia non consentiti, esercizio di caccia al di fuori del periodo di legge e maltrattamento di animali; inoltre sia l’arma che il laccio metallico sono stati sequestrati e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente per i successivi accertamenti del caso.
18 aprile 2013