Si intensificano le attività del Corpo Forestale dello Stato, al fine di contrastare il fenomeno del bracconaggio.
In questo periodo, infatti, secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine, la fauna selvatica ha rallentato le proprie attività biologiche in vista della stagione invernale, ma i bracconieri continuano comunque a cacciare le specie svernanti e migratorie.
A pochi giorni dal sequestro effettuato dal comando stazione forestale di Acquapendente, anche il comando della stazione forestale di Tarquinia ha denunciato all’autorità giudiziaria un cacciatore perché stava esercitando l’attività venatoria con l’aiuto di un richiamo acustico in località Valiardo.
C.G. di Prato si è visto così sequestrare dalla forestale il fucile, le munizioni e lo strumento illecito di caccia. Già da alcuni giorni il personale forestale stava monitorando quella zona in seguito ad alcune segnalazioni.
La forestale sottolinea che gli strumenti utilizzati sono costosi e sofisticati con prezzi oscillano dai trecento ai millecinquecento euro e possono essere dotati di comandi a distanza che ne rendono difficile l’individuazione. Questi mezzi usati per il richiamo degli animali sviliscono l’attività venatoria, rischiando di screditare l’intera categoria.
Le Forze dell’Ordine si appellano quindi alla collaborazione di tutti, in primis dei cacciatori onesti, affinché l’esercizio della caccia rientri nel proprio ambito, cioè quello di un’attività ludica improntata al rispetto delle norme che la regolano.
Fonte: Tuscia Web