Nei giorni scorsi gli uomini del Corpo Forestale dello Stato durante i controlli effettuati nella provincia di Terni per contrastare il fenomeno del bracconaggio ed altre illeciti legati all’attività venatoria nella zona.
L’esito dei controlli va alle semplice sanzione amministrative più comuni come l’abbandono dei bossoli sparati, alle vere e proprie denunce per porto abusivo d’arma da fuoco per un bilancio complessivo di quattro denunce, otto sequestri amministrativi di altrettante armi da fuoco e 25 sanzioni per un totale che supera i 4.500 euro.
La Forestale, durante un controllo in località Acquapalombo, ha sopreso un uomo che cacciava senza essere munito della regolare licenza di porto d’armi per uso venatorio ed quindi denunciato a piede libero per porto abusivo di arma da fuoco con contestuale sequestro del fucile trovato in suo possesso e degli animali che aveva abbattuto.
Nei boschi in località Guardea gli uomini della Forestale hanno scoperto un ricovero al cui interno erano detenuti illegalmente sette cinghiali vivi in una sorta di allevamento abusivo. Gli agenti hanno denunciato a piede libero l’uomo che deteneva gli ungulati mentre gli animali sono stati sequestrati e poi affidati ad un centro di allevamento autorizzato.
Allo stesso modo, all’interno di una azienda agricola sita in località Allerona, la Forestale ha scoperto un capriolo e due tortore detenuti illegalmente: anche in questo caso il responsabile è stato denunciato mentre gli animali sono stati affidati alle cure di centri specializzati.
Sanzioni amministrative per più di 4500 euro invece sono state elevate in tutta la provincia per varie infrazioni tra cui la caccia da appostamento fisso non autorizzato, l’abbandono dei bossoli sparati, la mancata annotazione delle giornate di caccia e, non meno importante, la caccia esercitata ad una distanza dalle strade inferiore 50 metri.