I Carabinieri di Porto Ercole, in provincia di Grosseto, fanno luce sulla vicenda della caccia al cinghiale tra terra e mare di cui nei giorni scorsi la LIPU aveva diffuso una sequenza fotografica.
Proprio a Porto Ercole, frazione del Comune di Monte Argentario nella provincia di Grosseto, un gruppo di cacciatori impegnati in una battuta di caccia al cinghiale hanno inseguito la preda fino al limite della costa dove l’animale braccato come ultima via di scampo ha pensato bene di sfuggire ai cacciatori gettandosi in mare.
La squadra di caccia a quanto pare avrebbe però informato un’altra persona che si trovava a bordo di una barca poco distante la quale si è avvicinata alla costa per far salire a bordo uno dei cacciatori ed insieme hanno raggiunto il cinghiale ancora in acqua mentre tentava di mettersi in salvo; una volta raggiunto l’animale il cacciatore lo ha abbattuto sparandogli dal natante a distanza ravvicinata per poi recuperarne la carcassa a bordo.
L’intera sequenza dei fatti accaduti è stata immortalata da un gruppo di attivisti della LIPU che si trovavano nei pressi della zona di caccia per una escursione ornitologica in quali nell’immediatezza hanno richiesto l’intervento dei Carabinieri.
La LIPU, tramite i tre escursionisti che hanno visto e fotografato tutta la sequenza di caccia, ha denunciato l’accaduto presso i Carabinieri di Civitavecchia corredando la denuncia di venticinque foto che ritraggono i bracconieri in azione.
Sui fatti indagano, per competenza, i Carabinieri di Porto Ercole in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato. Secondo la Legge sulla caccia, la 157 del 1992, è espressamente vietato l’utilizzo di veicoli o natanti nell’attività venatoria prevedendo pesanti sanzioni per punire “chi esercita la caccia sparando da autoveicoli, da natanti o da aeromobili”.
Duro il commento del presidente Lipu, secondo il quale si tratta di “un malcostume che ha eguali, nel Mediterraneo, solo a Malta e a Cipro. Cacciatori che sparano da una barca per finire un cinghiale che scappava terrorizzato non ha niente a che vedere con il prelievo venatorio. Questo è bracconaggio e la Lipu si presenterà parte civile nel processo a carico di queste persone che, mi auguro, vengano presto individuate”.
Oggi le indagini dei Carabinieri di Porto Ercole hanno dato i propri frutti; infatti i militari sono riusciti ad individuare i protagonisti della sequenza fotografica diffusa dalla LIPU, cioè i due uomini a bordo della barca.
Da chiarire solo la posizione dell’uomo giunto con la barca a prendere il cacciatore sulla costa, non è ben chiaro infatti se fosse casualmente passato da quelle parti poi attirato dal cacciatore sulla costa o fosse parte integrante del gruppo di caccia che in effetti era costituto da cacciatori locali muniti di regolare porto d’armi per uso caccia.