Un bracconiere sorpreso dalla Polizia Provinciale di Cosenza mentre cacciava all’interno del territorio compreso nel Parco Nazionale della Sila.
Nel fine settimana appena trascorso gli uomini della Polizia Provinciale hanno sorpreso un uomo di cinquantacinque anni proveniente da Cosenza mentre cacciava ne territorio nel Comune di San Giovanni in Fiore, proprio all’interno dell’area del Parco Nazionale della Sila.
I controlli della effettuati dal Corpo della Polizia Provinciale si sono susseguiti già dall’apertura di questa stagione venatoria al fine di contrastare e reprimere eventuali episodi di caccia di frodo o altri illeciti legati all’attività venatoria nonché al fine di tutelare l’ambiente ed in particolare la fauna del territorio calabrese.
Proprio nel corso di questi controlli alcuni cacciatori sono stati sanzionati amministrativamente altri invece penalmente con denunce e sequestri di armi, munizioni e talvolta di dispositivi elettronici per il richiamo degli uccelli.
Durante lo scorso weekend è stato il turno di un cinquantacinquenne cosentino che è stato colto in flagranza di reato dagli uomini della Polizia Provinciale, distaccati presso Camigliatello Silano, mentre cacciava sul Monte Volpintesta ubicato nel territorio del Comune di San Giovanni in Fiore facente parte del comprensorio del Parco Nazionale della Sila.
L’uomo è stato fermato e denunciato a piede libero per rispondere dei reati di esercizio della caccia all’interno di un Parco Nazionale e di introduzione di armi all’interno di un’area protetta; inoltre sia il fucile che le cartucce del cacciatore di frodo sono stati sequestrati.
Nel territorio della Sila si verificano spesso episodi di attività illegali legate alla caccia come è emerso dai numerosi controlli effettuati dagli organi preposti; in genere questo territorio viene battuto oltre che dai cacciatori locali anche da quelli provenienti da tutta la regione e da altre regioni d’Italia.
Nel corso dei controlli effettuati il solo distaccamento della Polizia Provinciale di Camigliatello ha elevato sanzioni amministrative per violazioni di vario genere per un importo totale maggiore di 1600 euro; inoltre è stata sequestrata una grossa quantità di fauna selvatica.
Alcuni giorni fa nel Comune di Celico la Polizia Provinciale ha provveduto a sequestrare molte allodole in quanto il cacciatore aveva superato il limite massimo, sia giornaliero che stagionale, stabilito dal vigente Calendario Venatorio regionale.