Bracconaggio e dintorni: Cosenza, i controlli nella giornata di preapertura ha portato al sequestro di alcuni fucili, denunce a piede libero.
Nella giornata di preapertura della Stagione Venatoria 2013-2014 svoltasi la scorsa domenica 1 settembre, gli uomini del nucleo ittico-venatorio della Polizia Provinciale di Cosenza hanno intensificato i controlli volti a contrastare il fenomeno del bracconaggio e ad accertare, eventualmente sanzionando, violazioni sia amministrative che penali nell’ambito dell’attività venatoria. Già dalla prime luci dell’alba la Polizia Provinciale è scesa in campo per controllare i numerosi cacciatori che hanno popolato campi e boschi del territorio provinciale cosentino a caccia della fauna selvatica per cui il Calendario Venatorio ammette la cacciabilità nella giornata di preapertura.
Proprio durante l’attività di controllo del territorio gli uomini della Polizia Provinciale hanno sorpreso, lungo le sponde del fiume Crati, al confine tra i comuni di Rose e Montalto Uffugo, due persone che stavano riponendo all’interno di un’autovettura i fucili ed un voluminoso sacchetto di plastica all’interno del quale sono stati rinvenuti 14 esemplari di Colombo selvatico (Columba Livia) abbattuti poco prima. Considerato che questa specie di volatili non rientra tra quelle considerate cacciabili dalla Legge 157/1992, i due uomini residenti a S. Pietro in Guarano, sono stati denunciati a piede libero dagli agenti della Polizia Provinciale mentre i loro fucili, il relativo munizionamento e i capi abbattuti sono stati sequestrati. Anche nella zona di Corigliano Calabro, in Località Thurio, la Polizia Provinciale ha sorpreso un uomo, proveniente da Afragola (NA), in possesso di ben 21 esemplari abbattuti di volatili acquatici appartenenti alle specie Alzavola e Mestolone, considerate ancora non cacciabili dal Calendario Venatorio 2013-2014 della Regione Calabria; il periodo in cui è concessa la caccia a queste specie infatti va dal 15 settembre 2013 al 30 gennaio 2014. Bastava avere pazienza e aspettare due settimane. Inoltre l’uomo è stato trovato in possesso di un congegno elettromagnetico riproducente il canto degli uccelli acquatici abbattuti utilizzato come richiamo acustico durante la caccia. Considerate le violazioni alla normativa venatoria, anche in questo caso gli agenti della Polizia Provinciale hanno provveduto a denunciare l’uomo ed a sequestrare a suo carico sia il fucile con relativo munizionamento che il richiamo acustico illegale e i capi abbattuti.
4 settembre 2013