Bracconaggio e dintorni: in provincia di Brescia un uomo ha aggredito gli agenti della Forestale che lo avevano sorpreso a cacciare illegalmente con l’utilizzo di un fonofil.
Nei giorni scorsi, durante l’attività di controllo del territorio bresciano relativa all’esercizio della caccia, gli agenti del Corpo Forestale dello Stato dei comandi di Gardone Valtrompia e Iseo, hanno sorpreso un uomo mentre cacciava illegalmente utilizzando un dispositivo elettronico di richiamo Fonofil; l’uomo e i propri genitori si sono ribellati agli agenti aggredendoli.
Tutto ha avuto inizio in località Magnoli di Brione dove due agenti della Forestale hanno sorpreso un uomo di 43 anni proveniente da Gussago, mentre era intento a cacciare fauna migratoria in appostamento fisso utilizzando un richiamo elettronico vietato dalla normativa venatoria.
Gli agenti hanno proceduto al normale controllo e invitato l’uomo ad esibire i propri documenti considerandolo un intervento di routine senza ulteriori complicazioni se non le rimostranze della persona sanzionata ma questi invece, mentre si accingeva a mostrare i documenti, ha pensato bene di strappare il fonofil dalle mani di uno degli agenti e si è dato alla fuga raggiungendo la propria auto parcheggiata nelle vicinanze. Il personaggio è stato inseguito per quanto possibile dalla pattuglia della forestale che ha potuto prendere nota del numero di targa del veicolo riuscendo così a risalire alla sua residenza.
A questo punto gli uomini della Forestale hanno deciso di fare visita al 43 enne bracconiere e così quattro agenti si sono presentati presso la sua abitazione di Gussago ma questi dapprima ha tentato di convincerli che si trattava di un errore di persona dopodiché si è barricato in bagno.
Dopo una lunga operazione di convincimento i genitori sono riusciti a convincerlo ad uscire e restare tranquillo ma poco dopo gli agenti hanno trovato nei pressi dell’abitazione anche una rete per uccellagione; a tal punto gli animi si sono scaldati nuovamente e scoppiata una zuffa che ha visto coinvolti oltre agli agenti e il bracconiere anche i due anziani genitori.
Nella concitazione il bracconiere ha addirittura dato un morso al braccio di un agente guadagnandosi così un paio di manette ai polsi e una denuncia a piede libero, anche per i genitori, per rispondere dei reati di resistenza, oltraggio, violenza e minacce a pubblico ufficiale; inoltre il bracconiere dovrà rispondere per le violazioni legate al possesso del dispositivo fonofil e della rete da uccellagione che sono stati sequestrati dalla Forestale.
Viene quasi spontaneo chiedersi il motivo di una così eccessiva reazione ad una semplice sanzione e decisamente contenuta sanzione per l’apparecchiatura vietata e se non sia davvero il caso di rivedere la licenza di porto di fucile di questo personaggio, magari con una nuova visita medica per la valutazione dell’idoneità psicofisica. Intanto questi personaggi continuano ad infangare il buon nome della Caccia in Italia, quella praticata dagli onesti e appassionati cacciatori.
10 ottobre 2012