Denunciati quattro cacciatori di frodo all’interno di un Oasi di Protezione in provincia di Caltanissetta nel corso di una operazione portata a termine dai Carabinieri in collaborazione con le Guardie Venatorie Volontarie.
L’operazione è scattata a seguito di una segnalazione che poteva essere fondata: nella mattinata di sabato 29 ottobre all’interno dell’Oasi di protezione di contrada Scala, in provincia di Caltanissetta, si sarebbero potuti trovare bracconieri a caccia di conigli selvatici e coturnici.
Così alle prime luci dell’alba i Carabinieri delle stazioni di Marianopoli e Villalba, nella stessa provincia dell’Oasi di protezione, si sono appostati insieme alle Guardie Venatorie Volontarie del WWF locali in attesa di sorprendere i bracconieri.
Gli spari non si sono fatti attendere molto e provenivano proprio dalla zona ai confini dell’Oasi di protezione; sul posto viene rinvenuta un’automobile al cui interno si notano numerosi foderi di fucili da caccia vuoti ed un cassone per il trasporto dei cani.
Nel corso del sopralluogo vengono scorti due uomini, proprio i bracconieri, all’interno dell’Oasi di Protezione ma il territorio è impervio e le strade impraticabili pertanto il fuoristrada dei Carabinieri ci mette troppo a raggiungere l’auto rinvenuta e i due uomini riescono a far perdere le proprie tracce.
Poco dopo vengono notati, ancora nel bel mezzo dell’Oasi, altri due uomini provenire dalla vicina Azienda Faunistico Venatoria; i due portano due conigli abbattuti ma sui loro tesserini di caccia non vi è traccia di trascrizione dei capi abbattuti.
I due bracconieri provano a giustificarsi accampando scuse e reinventando leggi venatorie come l’affermazione che all’interno dell’Azienda i tesserini non devono essere compilati, a ciò si aggiunge il fatto che i due si trovavano nel bel mezzo dell’Oasi di protezione.
I Carabinieri non ci hanno pensato due volte e i due bracconieri agrigentini sono stati denunciati a piede libero, sono stati sanzionati amministrativamente per la mancata annotazione dei capi sul tesserino ed sia i fucili che le cartucce e i due conigli abbattuti sono stati sequestrati.
Successivamente, girando ancora nella zona, i Carabinieri fermano ancora all’interno dell’Oasi altri due cacciatori di frodo, stavolta provenienti da Caltanissetta; sono i primi due che si erano dileguati sfuggendo al controllo. Gli uomini dell’Arma li riconoscono soprattutto da un particolare: uno dei due indossava ancora un cappellino dai colori accesi notato indosso a uno dei due fuggiti. Il quadro è completo, anche questi due bracconieri sono stati denunciati a piede libero dai Carabinieri.
Inutile evidenziare quanto sia deprecabile il comportamento di queste persone che non perdono occasione per buttare fango sul buon nome degli onesti cacciatori italiani facendoli così rientrare, ad occhi prevenuti, nel loro medesimo fascio fatto di erba cattiva. Molto importante invece sottolineare quanto tutti gli onesti cacciatori italiani disprezzino l’attività di bracconaggio in ogni sua forma impegnandosi attivamente a contrastarla per la tutela del territorio.