Bracconaggio: dalla caccia al cinghiale, all’abbattimento di specie protette Numerosi cacciatori che agivano illegalmente. Così riporta il Corpo Forestale dello Stato in merito all’intervento del NOA (Nucleo Operativo Antibracconaggio) all’interno del Parco Nazionale del Gargano.
Coadiuvato dal personale forestale in servizio nella Regione Puglia, il NOA (Nucleo Operativo Antibracconaggio) ha infatti provveduto a segnalare all’Autorità Giudiziaria tredici persone ora accusate di bracconaggio. Di questi, tre cacciatori sono stati sorpresi durante una battuta di caccia al cinghiale. Altri, in zone non protette, sono stati segnalati per abbattimento di specie nei cui confronti la caccia non è consentita (storni, fringuelli, frosoni, ecc) compiuta con l’ausilio di richiami acustici vietati.
Sono stati inoltre posti sotto sequestro, dodici fucili da caccia e relative munizioni. Secondo il Corpo Forestale dello Stato l’intensa attività di polizia giudiziaria svolta nella provincia di Foggia ha teso a reprimere i fenomeni di bracconaggio.
E’ stato inoltre sorpreso e segnalato un soggetto intento nella pratica dell’uccellagione. All’uomo sono state poste sotto sequestro quarantuno reti da uccellagione lunghe 30 metri e larghe 2 ciascuna, per un totale di 2.460 metri quadrati, oltre al sequestro delle allodole appena catturate e tutto il materiale per la loro detenzione. La Forestale ricorda come sia possibile segnalare episodi di caccia illegale al numero verde 1515 del Corpo forestale dello Stato.
Fonte: Sannicandro.org
24.11.2014