Bracconaggio: a Calvisano, in provincia di Brescia, padre e figlio sono stati sorpresi a piazzare tagliole e lacci per catturare le volpi finendole poi a colpi di martellate.
A quanto pare i due personaggi non ne erano al corrente e pur di contribuire al Piano di abbattimento hanno pensato bene di utilizzare qualsiasi metodo possibile; lo scenario che si è presentato ai volontari prima e agli agenti del Corpo Forestale dello Stato della Stazione di Gavardo dopo, è stato a dir poco allucinante: animali adulti strangolati dai lacci in acciaio lasciati poi a marcire nei punti di cattura e cuccioli di poche settimane catturati con le tagliole e poi finiti a colpi di martello in testa.
A dire delle Guardie Volontarie quando i due bracconieri sono stati sorpresi sulle trappole hanno immediatamente mostrato l’autorizzazione della Provincia per l’attività di contenimento della volpe. Una volta intervenuti, gli uomini della Forestale hanno provveduto al controllo dell’autovettura e dell’abitazione dei due bracconieri ove sono stati rinvenute tagliole, armi lasciate incustodite sul veicolo tra le quali un fucile modificato per l’alloggiamento di una torcia per la caccia notturna, ovviamente illegale, una trentina di uccelli abbattuti appartenenti a una specie protette tra cui fringuelli, migliarini di palude e luì ma soprattutto alcuni esemplari di volpe ed una mazzetta.
A casa dei bracconieri sono stati rinvenuti inoltre le carcasse di alcuni animali, specialmente volpi, congelate; a parte un esemplare adulto ucciso a fucilate, vi erano otto carcasse di cuccioli sulle quali l’Istituto zooprofilattico ha effettuato successivamente delle analisi dalle quali è emerso che avevano le zampe straziate dalle tagliole ed il cranio sfondato da martellate presumibilmente con la stessa mazzetta rinvenuta.
I due bracconieri sono stati denunciati per gli illeciti venatori riscontrati, per le violazioni nella detenzione delle armi e naturalmente per maltrattamento di animali in concorso. Il motivo di tanto accanimento nell’abbattimento delle volpi, tanto da utilizzare metodi illeciti e cruenti lo si ritrova nel pagamento, da parte dell’ATC, di 36 euro per ogni esemplare abbattuto.
4 maggio 2013