Per Sorrentino tante persone non riescono a capire il confine tra caccia e bracconaggio, senza dimenticare l’atteggiamento di alcune associazioni venatorie che si scusano per tutto questo. Arci Caccia non vuole scusarsi di nulla ed è consapevole del fatto che non servano corpi speciali per debellare il bracconaggio, ma sostenere i Carabinieri Forestali mettendo al loro servizio guardiaparco e guardie volontarie. Con questo spirito si è sottoscritto un accordo con gli stessi militari, quindi una base di partenza esiste.
Sorrentino crede anche che Ambiti Territoriali di Caccia e Comprensori Alpini debbano essere responsabilizzati, mentre il mondo venatorio è solito relegarli alla semplice compravendita di fagiani. Un altro suggerimento è quello di costituire un Dipartimento Investigativo Anti-bracconaggio per sfruttare le competenze acquisite nei boschi e nelle campagne. Il fenomeno sembra in calo, ma la guardia non deve essere mai abbassata.