“Censimento al bramito nella gestione del cervo”: è questo il titolo del convegno che si terrà fra poco meno di due settimane, nello specifico venerdì 18 marzo 2016, a Bosco Chiesanuova (provincia di Verona) per parlare appunto dell’ungulato. L’evento è stato organizzato dall’Unione Nazionale Cacciatori Zona Alpi (UNCZA) locale della Federcaccia, insieme alla Riserva Alpina di Bosco Chiesanuova e con il prestigioso patrocinio della Provincia di Verona e del Parco Naturale Regionale Lessinia. L’incontro comincerà alle 20:30 e si terrà presso la Sala Consiliare della Comunità Montana della Lessinia.
Il relatore sarà Alessandro Brugnoli, il quale ricopre l’incarico di coordinatore tecnico per conto dell’Associazione Cacciatori Trentini. Gli interventi, invece, saranno quelli di Massimo Sauro, numero uno del Comprensorio Alpino di Bosco Chiesanuova, Sandro Flaim, presidente dell’UNCZA, e Ivano Confortini, responsabile del servizio di tutela faunistica e ambientale della Provincia di Verona. Il censimento al bramito rappresenta uno dei metodi più sfruttati nel nostro paese per stimare dal punto di vista demografico le popolazioni del cervo, in particolare quando si ha a che fare con una copertura forestale piuttosto ampia.
In estrema sintesi, esso consiste nel conteggio dei maschi adulti, i quali sono individuati in base ai bramiti, cioè le loro emissioni vocali, nel corso del periodo riproduttivo. In questo modo è possibile capire quanti sono i maschi riproduttori e la loro percentuale nella popolazione complessiva. L’argomento dei cervi in questa parte del Veneto è attuale da diversi anni ormai, almeno da quando si è registrato un aumento progressivo, soprattutto nei versanti meridionali dell’arco alpino, una espansione favorita anche dalle immissioni in programma.
Le associazioni venatorie si sono interessate da subito a questo fenomeno, attivando un programma di gestione volto a individuare lo spazio occupato e le sue consistenze. Gli avvistamenti più frequenti, resi possibili anche da osservazioni occasionali e rinvenimenti, sono avvenuti proprio nella parte Nord-Est del comprensorio alpino di Bosco Chiesanuova, con le aree del Parco della Lessinia che sono diventate il luogo strategico in tal senso.
Ecco perché una presenza del genere non può certo essere messa in secondo piano, è un qualcosa di consolidato e di difficile quantificazione, ma un monitoraggio attento deve essere garantito in maniera costante. I problemi principali legati al cervo sono quelli tipici di ogni ungulato, dunque i danni alle colture agricole (la zona collinare della Lessinia è famosa per le sue coltivazioni di grande pregio) e gli incidenti stradali. Inoltre, i cacciatori non hanno ancora maturato la necessaria e adeguata esperienza con questa specie.