I partecipanti suddivisi per territorio: Unione dei comuni Terre di Pianura (25), Unione Terre d’Acqua (27), Unione dei comuni Savena-Idice (8), Unione dei comuni Valli del Reno, Lavino e Samoggia (22), Unione Reno Galliera (18), Nuovo Circondario Imolese (45), Unione dei comuni dell’Appennino Bolognese (8), Comuni non associati-Bologna, Molinella, San Lazzaro, Budrio e Castenaso (74), extra città metropolitana (25). I coadiutori diventeranno operativi da aprile con interventi pratico-formativi sul campo dedicati al trappolaggio.
La loro organizzazione sarà flessibile anche in base alle disponibilità operative sui singoli territori: per le attività di avvistamento saranno sufficienti singoli operatori, per il prelievo dalle gabbie serviranno almeno due volontari, mentre per le altre azioni notturne lungo fossi e argini si potrebbe arrivare a una squadra di quattro figure tra agenti e coadiutori. Grazie al supporto – ha sottolineato il consigliere metropolitano Raffaele Persiano – dei comuni del territorio metropolitano, del Canale Emiliano romagnolo (CER) e del Consorzio della Bonifica Renana, ma soprattutto grazie alla collaborazione dei volontari che mettono a disposizione il loro tempo, stiamo provando faticosamente a migliorare la situazione relativamente alle nutrie in pianura“.