Un vero e proprio tradimento ai danni degli agricoltori pistoiesi quello che è stato messo in atto con il voto contrario al Piano di abbattimento del cinghiale in area vocata -sottolinea la Cia Toscana Centro-, abbattimenti che stando così la situazione, dovrebbe partire oltre due mesi dopo, ovvero il primo di giugno. “Molto grave quello a cui abbiamo assistito -commenta il presidente Cia Toscana Centro, Sandro Orlandini– visto che proprio un’associazione agricola ha scelto di allinearsi alle richieste di una sigla venatoria e di rimandare, con la motivazione della redazione di un “apposito disciplinare di prelievo”, che dovrebbe prevedere l’inizio degli abbattimenti dal mese di giugno.
Una scelta incomprensibile che danneggia tutti gli agricoltori pistoiesi”. Tutto questo mentre continuano i danni alle colture da parte di cinghiali e caprioli in tutta la provincia di Pistoia: “Una situazione aggravata da un 2020 in cui a causa del Covid-19 non si è praticamente mai sparato e con il numero degli ungulati e animali selvatici cresciuto a dismisura e con esso i danni alle colture agricole” ha concluso Orlandini.