Dobbiaco per noi non è proprio lì dietro l’angolo, ma la passione per quei territori e per la cittadina stessa sono stati di invito per partecipare alla gara denominata Blaser Alpen Cup, una competizione ideata da Flavio Formis insieme a Claudia Gambaretto, e organizzata magistralmente dalla direzione del poligono cittadino: il Presidente Franco Negri insieme a molti volenterosi soci della Sezione di Tiro a Segno Nazionale di Dobbiaco si sono fatti carico dello svolgimento della gara prestando la loro opera a titolo grazioso. L’impegno non è stato né lieve, né comodo considerando la durata di due giornate piene e un clima in ritardo con il calendario per cui momenti di bassa temperatura e tanti, reiterati scrosci di pioggia battente hanno reso difficile lo svolgimento del lavoro. Un grazie particolare è davvero dovuto con riconoscenza e apprezzamento.
Tornando alla gara il pensiero dominante era di raccogliere quanti più tiratori possibile simulando il tiro al capriolo nelle sue tre forme più usuali, porre tutti su un piano di parità armiera con l’obbligo di usare armi Blaser, ottiche a scelta, ma si sa che i cacciatori locali e molti di quelli convenuti, destinano le loro preferenze su poche marche ben selezionate. Sono state trovate notevoli sponsorizzazioni a cominciare da Jawag, distributore in Italia della Casa tedesca, proseguendo su Forest Italia distributore di Leica Sport Optics e delle Coltellerie Maserin, poi Fiocchi per il munizionamento, Shothunt per tappi auricolari elettronici e tante diverse realtà che hanno affidato a questa manifestazione il compito di far ulteriormente conoscere la propria attività. Una gentile disponibilità di alcuni fucili Blaser, carabine R93 o kipplauf K95 con i Leica Magnus 2,4-16×56 e cartucce Fiocchi con palla Match King, sovveniva a chi fosse sprovvisto dell’attrezzatura adeguata: un utile e proficuo ripasso della funzionalità dei tre elementi in gioco e della destrezza necessaria a colpire il punto giusto dell’immagine del selvatico.
Infatti la mostrina circolare con i punteggi è posta sul retro del cartello e non la si vede: si sa che il centro corrisponde al punto fisiologicamente esatto dove piazzare la palla, ma l’aleatorietà del definirlo sul pelo dell’animale rimane tutta, proprio come a caccia. Si sono sparate serie di tre colpi in altrettante posizioni: in piedi, bersaglio a 80 m, appoggiando l’arma a una traversina di legno, simulazione del bordo di una finestrella dell’altana, in seconda battuta sdraiati, appoggio anteriore su cuscini a simulare uno zaino e distanza di 150 m, da ultimo seduti con appoggio come sopra e capriolo a 200 m. Al termine delle due giornate si evidenzia la partecipazione di 110 tiratori e molti hanno approfittato della possibilità dei rientri per proseguire il divertimento e le possibilità di successo.
La vittoria è andata a Otto Platzer con 94,9 punti che ha così portato a casa la coppa del Trofeo Blaser, unico premio assegnato al posizionamento in classifica: tutti gli altri premi tra cui una carabina Blaser, ottiche Leica, coltelli Maserin, catture di selvatici nelle riserve della zona, soggiorni e molte altre cose belle sono stati dati a sorteggio, per parificare le possibilità di tutti in una festa del tiro con una particolare valenza che si riassume in un gesto. La somma di 4.000,00 € raccolta con le iscrizioni è stata interamente devoluta in beneficienza.
Trovo molto bella questa Alpen Blaser Cup.