Biodiversità: A Montreal, 192 hanno notificato la Convenzione sulla Biodiversità, per una più efficace salvaguardia e tutela delle specie animali esistenti sul pianeta.
Qualche settimana fa i maggiori esperti governativi si sono riuniti nella Convenzione sulla diversità biologica, un trattato internazionale notificato da 192 paesi nel mondo, per accordarsi su un ricco programma al fine di consolidare tutte le informazioni fino adesso disponibili, in relazione al tema della diffusione delle specie esotiche invasive. Si tratta di un argomento che riguarda molti paesi europei fra cui l’Italia, poiché nel vecchio continente si sta sempre più diffondendo la nutria, un animale che causa milioni di euro di danni anche alle attività umane, oltre che all’ambiente.
L’incontro fra gli esperti dei diversi paesi ha consentito di trovare un concordato di alto livello, poiché si applicherà un sistema di condivisione dei dati raccolti, facilitando il loro accesso da parte degli amministratori locali.
Lo scopo è quello di eliminare le specie considerate aliene in determinati territori, nei quali fino a pochi anni fa non erano presenti, entro il 2020 e al contempo percorrere comuni strade per il controllo e la prevenzione di nuove reintroduzioni. Già lo scorso anno in Giappone un provvedimento simile era stato preso e concordato.
Con la Convenzione sulla diversità biologica le parti che aderiscono alla stessa, si impegneranno a considerare prioritarie le loro politiche a difesa della biodiversità. Il documento approvato a Montreal circoscrive una serie di compiti pratici, suddivisi tra le iniziative volte a rafforzare, a standardizzare ed a condividere le informazioni che vengono continuamente raccolte sulla fauna.
Le IAS (Invasive aliene species), precisa il segretario esecutivo della Global Biodiversity information facility, sono riconosciute dalla Convenzione sulla diversità biologica come “uno dei principali fattori di perdita della biodiversità ed è per questo che i responsabili politici devono poter reperire tutte le informazioni utili se si vuole raggiungere gli obiettivi concordati a Nagoya lo scorso anno”.
David Cooper, amministratore principale presso il Segretariato della CBD, ha ulteriormente aggiunto: “Affrontare la minaccia rappresentata da specie aliene invasive è un elemento essenziale della missione di arrestare la perdita di biodiversità. Un primo passo essenziale è quello di garantire che i decisori abbiano le migliori informazioni a loro disposizione”.
Il presidente della Commissione Specie invasive dell’IUCN, Simon Stuart, avendo sostenuto il raggiungimento dell’accordo di programma, ha così commentato : “sosteniamo con forza questa iniziativa, basata sull’impegno di tutti i principali editori di dati globali, tra cui il Gruppo IUCN Invasive Species Specialist che mantiene il database globale specie invasive, a lavorare insieme per migliorare l’accesso alle informazioni fondamentali sulle specie invasive”.
La Convenzione sulla diversità biologica rappresenta un passo importante per monitorare e conservare l’equilibrio naturale in tutti i paesi che l’hanno notificata.
La sempre maggior presenza di specie animali aliene al territorio nel quale si sono insediate, ha determinato una maggiore sensibilità da parte dei paesi firmatari della Convenzione a condividere ed aggiornare le informazioni sulle condizioni del proprio ecosistema.
La diffusione di una cultura ecologica sta obbligando, gradualmente, tutte le nazioni a prendere maggiore coscienza sulla necessità di conservare l’ambiente naturale.