Al Parlamento europeo sono ufficialmente iniziati i lavori preparatori per tracciare le future linee sulla strategia della biodiversità tramite una proposta di risoluzione presentata dal relatore Cesar Luena. All’interno della commissione per l’ambiente e la sanità pubblica, i deputati hanno lungamente interagito al fine di supportare una serie di proposte sui punti presentati nella risoluzione da presentare alla Commissione UE. All’interno della seduta è intervenuto anche il responsabile del dossier per il gruppo ID-Lega Marco Dreosto, che ha voluto sottolineare una serie di questioni, iniziando dal ruolo di supporto che il mondo agricolo, venatorio, piscatorio e degli altri portatori d’interesse potrà offrire nel raggiungimento degli obiettivi della strategia.
“La nuova strategia non deve diventare uno strumento penalizzante per le categorie coinvolte, gli agricoltori devono essere supportati se vogliamo il loro contributo nel ripristino delle aree agricole, così come i cacciatori, sentinelle dell’ambiente per la fauna selvatica e utili operatori da coinvolgere pienamente nella gestione degli habitat e nel controllo delle specie alloctone invasive.” Dreosto definisce poco ragionevole la proposta di aumentare sensibilmente le aree strettamente protette, chiedendo che la gestione diretta delle stesse venga definita dagli Stati membri.
“L’Europa non può imporre il proprio rigore gestionale facendo venire meno il principio di sussidiarietà, per il quale le autorità locali hanno un ruolo essenziale da svolgere poiché la loro vicinanza alle comunità, consentirebbe di prendere le giuste decisioni tenendo conto degli elementi regionali, ambientali, socio-economici e culturali dei singoli territori.” Il deputato friulano propone pertanto il metodo già utilizzato nel network Natura 2000, suggerendo analogo approccio per le aree rigorosamente protette, dando potere alle autorità locali di decidere quali attività consentire o vietare, in linea con gli obiettivi di conservazione specifici del sito in questione.