L’appello della Provincia di Biella ha avuto un riscontro importante: come riferito da La Stampa, infatti, il presidente Emanuele Ramella si era rivolto nelle ultime ore ai cacciatori e alle associazioni venatorie, chiedendo un impegno maggiore per affrontare il problema dei cinghiali in questa parte del Piemonte. Il regolamento che disciplina gli abbattimenti degli ungulati ha subito delle modifiche da non molto tempo, in particolare il numero dei cani che è possibile impiegare è aumentato rispetto agli anni passati. Le iscrizioni di cacciatori volontari sono state numerose e ora si attende il loro impiego effettivo nel corso delle azioni di contenimento degli animali. Secondo quanto spiegato da Giovanni Caristia, numero uno dell’Ambito Territoriale di Caccia Biella 1, le serate formative per approfondire le tematiche legate alla sicurezza sono terminate e hanno registrato una buona partecipazione, nello specifico 65 persone.
Il totale è addirittura raddoppiato rispetto a quanto avvenuto nel 2015, dunque si può intuire la crescita di interesse nei confronti di questo prelievo venatorio. Inoltre, sono state accolte le indicazioni fornite dall’ATC per migliorare i risultati. Il piano potrà essere rivisto e modificato, eventuali problemi verranno sanati in tempo. Caristia ha ricordato un altro appuntamento fondamentale. Il prossimo 15 aprile, infatti, comincerà la caccia di selezione da appostamento fisso e la partecipazione può già essere definita importante, con una dozzina di sele-controllori rispetto ai cinque di dodici mesi fa.
Gli ultimi anni gli abbattimenti non ha dato gli esiti sperati a causa di alcune lacune che ora sembrano colmate: non si tratta soltanto del numero esiguo di cacciatori coinvolti, ma anche dell’assegnazione a ogni soggetto di parti precise di territorio in cui esercitare l’attività, una miglioria che servirà a evitare sovrapposizioni inutili e dannose. Caristia ha fatto riferimento alle “pasturazioni finalizzate all’abbattimento”. La caccia di selezione avrà un calendario ben preciso, con cinque giorni settimana e fino al prossimo mese di settembre, poi riprenderà per due mesi all’inizio di gennaio 2017.
L’auspicio attuale è che possa essere avviato il piano di controllo di corvi, cornacchie e volpi in tempi rapidi (sono conosciuti come animali “opportunisti”). Gli Ambiti Territoriali di Caccia e le associazioni biellesi si attendono azioni serie di contenimento e strumenti legislativi efficaci: fino a questo momento, comunque, i ripopolamenti di fagiani e di lepri sono stati pregiudicati e compromessi dal numero eccessivo di volpi, come emerso dalle ricognizioni degli operatori in orari notturni. Dopo l’appello e la risposta pronta dei cacciatori è giunta l’ora degli abbattimenti veri e propri.