«Violazione della privacy», «Invasione di territorio», «Atti vandalici» e «Violenza privata»: sono queste le accuse che i cacciatori rivolgono agli esponenti del Meta di Biella che, durante ogni battuta di caccia, si presentano in gruppo per disturbare l’attività venatoria. Poco importa agli animalisti guidati dal biellese Valerio Vassallo che ora le associazioni di categoria dei cacciatori abbiano deciso di schierarsi a tutela di chi decide di sporgere denuncia. Vassallo e i suoi, per nulla intimoriti, promettono nuovi sit-in nei boschi biellesi.
«I cacciatori ci accusano di violare la loro privacy quando li filmiamo mentre, col fucile in spalla, cercano le loro prede: dovrebbero sapere che le riprese che noi effettuiamo con i cellulari vengono divulgate coprendo sempre i volti» spiega il referente del movimento. Il leader del gruppo rigetta anche le altre accuse: «Quando noi disturbiamo l’attività venatoria evitiamo ogni contatto fisico con i cacciatori: non esiste violenza come non esistono atti vandalici». Più volte infatti gli animalisti sono stati incolpati di aver tagliato i pneumatici delle automobili dei cacciatori. «E’ facile puntare il dito contro di noi, ma tra sappiamo che tra gli stessi cacciatori e i cercatori di funghi, le liti e i dispetti non mancano – dice Vassallo -. Forare un pneumatico è contro il nostro principio di tutela dell’ambiente».
Convinto di essere alla parte della ragione, il gruppo del Meta non pare per nulla preoccupato in merito alla possibilità dover comparire in tribunale. «Le nostre attività sono legali: verifichiamo che non si spari vicino alle abitazioni o lungo le sedi stradali – spiega Vassallo -. Poi è vero: mentre questi signori cacciano facciamo di tutto per disturbare, ma questo non è un reato». In questo periodo inoltre si sta assistendo alle migrazioni autunnali degli uccelli. «Un fatto che da sempre richiama molti cacciatori: ecco perchè, oggi più che mai, dobbiamo stargli col fiato sul collo – conclude -. Ci stiamo muovendo tra Masserano, Casapinta, Vallemosso e Ronco. In pianura invece siamo tra i boschi di Cerrione e Verrone. Invitiamo chiunque abbia cuore la sorte degli animali a proseguire con noi questa attività di disturbo» (La Stampa).