Semiautomatico Bettinsoli Zephyr: In Casa Bettinsoli si sono prefissati lo scopo di creare armi non sono belle ed eleganti, ma anche funzionali ed affidabili. Da questa idea è nato lo Zephyr, un fucile da caccia essenziale, ma al tempo stesso elegante e raffinato.
La Bettinsoli, azienda di Zanano di Sarezzo in provincia di Brescia, è molto popolare e stimata in tutto il mondo, in particolare nel Centro e Nord Europa, grazie ai suoi prodotti di qualità. Le armi prodotte dalla bettinsoli sono giudicate affidabili, pratiche e molto rifinite dal punto di vista estetico.
Cisio, Roberto e Stefania, i titolari della Bettinsoli, hanno deciso di intrapendere un percorso che li ha condotti alla creazione di un fucile semiautomatico calibro 12 Magnum, ovviamente “Made in Italy”.
I tre fratelli avevano infatti il desiderio di costruire un fucile semiautomatico che coniugasse il gusto del classico con il moderno, sotto l’aspetto tecnico valido, leggero e ad un prezzo altamente competitivo.
Già a partire da un’esame visivo, l’arma presenta una forma particolarmente ergonomica della carcassa in Ergal 55, con legni scelti lavorati al laser, canne realizzate in acciaio speciale SAE4140 e dotate di una serie di strozzatori interni intercambiabili. L’installazione di una doppia asta di armamento integrale al manicotto con molla avanti, assicura una spinta assiale e centrale, mentre il pistone reversibile con la posizione dei fori presa-gas collocata proprio nel punto preciso dove c’è il “Delta P”, assicura la differenza di pressione con le cartucce più forti e con quelle più deboli.
In particolare, la Bettinsoli ha deciso di avvalersi per il sistema di recupero di una piccola parte di gas spillati, un procedimento comune a molte altre armi che adottano da decenni questa tecnica costruttiva, poiché viene considerato il più adatto a garantire un funzionamento affidabile ed un’ottima durata dell’arma. I primi esemplari del semiautomatico Zephyr sono stati sottoposti a degli “stress test” in Ungheria a caccia di fagiani, lepri e soprattutto acquatici, sparando al giorno centinaia e centinaia di colpi di diverso tipo : il risultato è stato che non si sono riscontrati nessun tipo di malfunzionamento.
L’impiego del pistone reversibile determina una sorta di rallentamento della velocità delle parti in movimento, senza la necessità di impiegare valvole di compensazione od altri accorgimenti vari che disperdono molte polveri incombuste e frammenti di borre e contenitori. Regolando il pistone nella posizione LIGHT, il fucile spara cartucce da 24 a 52 grammi di piombo, mentre con in posizione MAGNUM spara da 38 a 56 grammi.
Fucili Semiautomatici: Lo Zephyr è disponibile in cinque diversi modelli, due con calciature in materiale sintetico, il Black e il Camo, e tre con calciatura in legno: I Inciso, L Lusso, LX Extra Lusso.
Le differenze sostanziali tra i modelli riguardano le finiture, ma il cuore dell’arma è lo stesso fra tutti, senza eccezioni. Analizziamo il cuore dello Zephyr, ossia la meccanica. Per realizzare la carcassa dello Zephyr, la Bettinsoli è partita da un massello di Ergal 55 aerospaziale (60 kg/mm2) lavorato e rifinito per asportazione di truciolo, al fine di ottenere dei vantaggi sia in termini di prestazioni balistiche, sia in termini di pesi e di costi. La finitura a quota viene compiuta con macchinari ultramoderni a controllo numerico computerizzato. Corpo e testa dell’otturatore sono invece ricavati dal pieno mediante tornitura e fresatura da barre d’acciaio al carbonio. L’aver deciso di impiegare una molla di recupero posta anteriormente, determina una concreta e maggiore stabilità dell’arma, poiché annulla lo sbilanciamento caratteristico dei modelli analoghi, ma che hanno la molla nel calcio e che lavorano con una angolazione negativa di 15°.
Le canne dello Zephyr sono in acciaio ad alta resistenza, lavorate con le tecniche più moderne e trattate mediante galvanizzazione, stesso procedimento dei tubi usati per i sovrapposti Overland, fiore all’occhiello della produzione della bettinsoli. A seguito del trattamento di cromatura interna a spessore, viene effettuata una lappatura con pietre abrasive miste a gomma, un procedimento con il quale si determina un livello di finitura superiore alla media. Gli Zephyr presentano un gruppo scatto a pacchetto in materiale misto sintetico-Ergal. Quest’ultimo, posizionato nella parte inferiore della scatola di culatta attraverso due comode spine, facilmente rimovibili per agevolare la pulizia interna, ha il grilletto e sicura che possono essere argentati o dorati secondo il modello, mentre tutte le versioni hanno l’elevatore delle cartucce cromato. Il peso minimo di scatto non è proprio leggero, ma risulta pulito, netto ed esente da precorse.
L’arma è dotata di una sicura automatica che blocca lo sparo fin a che l’otturatore non è in completa chiusura. La sicura tradizionale è a pulsante ed è reversibile per essere usata sia da tiratori destri, sia da tiratori mancini.
I calci utilizzati per lo Zephyr sono tutti a pistola e presentano un profilo molto elegante che si unisce con armonia alla carcassa. L’astina e l’impugnatura garanbtiscono funzionalità e comodità d’uso grazie al loro disegno, mentre il calciolo, in materiale sintetico-plastico, è piuttosto morbido e di diverso spessore a seconda delle richieste. Il noce utilizzato è originario della Turchia ed è sottoposto a evaporazione ed essiccazione finale in un forno controllato elettronicamente, per poi essere lavorato con macchine a CNC. Il Logo dell’Azienda incassato nella coccia completa il tutto. Su tutte le versioni viene realizzato uno zigrino a laser di forma innovativa, ma rifinito a mano.
L’arma è disponibile sia con l’usuale mirino in fibra ottica di colore rosso acceso di diverso diametro, sia con una perla cilindrica di colore bianco. Il castello fresato e predisposto per il montaggio di ottiche sia tradizionali sia elettroniche, consente un completamento dell’arma a seconda del tipo di caccia.
Tutti i fucili semiautomatici Bettinsoli sono sottoposti alla prova superiore prevista dal CIP per pallini in acciaio. Anche se ci viene da prendere in prestito un famoso slogan del passato: “provare per credere”.