Il Bernardelli Vb1 calibro 12 magnum è molto conosciuto negli USA per la sua versatilità di utilizzo, impiegato sia in ambito venatorio nella battuta di caccia al cinghiale che per la difesa abitativa, il fucile a pompa negli Stati Uniti riscontra molto successo.
Se negli Stati Uniti il fucile a pompa in ambito venatorio ha riscontrato da sempre un enorme successo, nel vecchio continente solo negli ultimi anni c’è stata una riscoperta del pump action, sia come arma per la caccia al cinghiale, sia per le gare sportive di Tiro dinamico.
Le caratteristiche di questo fucile sono la sua semplicità di utilizzazione, l’affidabilità, la sua adattabilità ad ogni tipo di munizionamento, il prezzo competitivo e la sua versatilità.
La Bernardelli, come molti appassionati cacciatori sanno, viene istintivamente accostato alla produzione di splendide doppiette, ad armi corte contraddistinte da un design un pò datato e dalla realizzazione in acciaio macchinato, a sovrapposti, ma anche ai moderni semiautomatici a presa gas Mega.
Solo alcuni ricordano un prototipo di slide action con caricatore prismatico, il quale costituì una vera e propria breccia con la tradizione produttiva dell’azienda del cigno.
Tale breccia ha determinato la scelta da parte della Bernardelli di cimentarsi nella realizzazione di un inedito fucile a pompa, il Vb1 calibro 12 magnum.
La Bernardelli, come abbiamo descritto in un precedente articolo, viene da sempre considerata molto tradizionalista in fatto di progetto e realizzazione delle sue armi, ma in questo caso ha infranto questa consuetudine con un’arma che, nel segmento di sua appartenenza, riesce comunque a collocarsi nel solco della tradizione. Il modello Vb1 sia nelle linee che nella progettazione, è un tipico riot gun di matrice statunitense. Esso nasce nello stabilimento di Torbole, dove si realizza l’assemblaggio di parti create in loco e di parti che in Italia sono finite, ma che nascono in Turchia. In casa Bernardelli ha conservato per il Vb1 l’esperienza maturata con i semiautomatici a canna liscia, ma ha anche strizzato l’ occhio alla meccanica Mossberg, la quale viene considerata da molti addetti ai lavori come la una delle migliori. Ad una prima analisi siamo di fronte, infatti, ad arma in chiusura, con la finestra di caricamento “vuota” e per la quale viene a mancare la tradizionale cucchiaia di alimentazione, quest’ultima sostituita da una staffa oscillante, il cui movimento è comandato dall’otturatore.
Soltanto arretrando l’otturatore la staffa porta in basso la sua parte anteriore, per ospitare la cartuccia che esce dal serbatoio. Nel momento in cui l’otturatore si porta in avanti, la staffa oscilla verso l’alto andandosi a collocare in orizzontale e guidando la cartuccia verso la camera.
Al contrario delle normali cucchiaie, questa “staffa” contiene la cartuccia attraverso le pareti laterali ed in contemporanea col doppio estrattore la trattiene impedendone qualunque deviazione dal suo tragitto verso la camera di cartuccia.
Con questa struttura si riescono ad eliminare le possibilità di inceppamenti durante la fase di alimentazione ed anche se si dovesse manovrare l’otturatore lentamente tenendo il fucile in qualsiasi assetto, la cartuccia verrà guidata con precisione verso la camera.
L’otturatore del Bernardelli Vb1 è un tipico otturatore in due pezzi, con chiusura assicurata da un chiavistello alloggiato nella parte superiore e fatto oscillare dal movimento fra la parte superiore e quelle inferiore, una slitta collegata alle aste di armamento, la quale porta i piani inclinati per l’oscillazione del chiavistello. Il gruppo di scatto è fatto in tecnopolimero injection molded ed è semplice, robusto ed essenziale come tutto il fucile. Nella sua parte anteriore è stata collocata la sicura a traversino (quest’ultima reversibile per i mancini), facilmente raggiungibile anche da parte di chi non ha mani grandi. Il grilletto è anch’esso ben raggiungibile col dito che cade naturalmente in posizione, anche grazie alla forma della parte di calcio a monte della pistola. La zigrinatura di quest’ultima non risulta fastidiosa con il rinculo, ma anzi permette una presa adeguata ed un facile riassetto della mano. Il calcio finisce con uno spesso calciolo antirinculo, ventilato ed in gomma, il quale risulta molto pratico quando si porta rapidamente il fucile alla spalla. L’asta è anch’essa in polimero ad alta resistenza, ha una forma cilindrica ed è solcata per accrescere la presa senza creare fastidio alla mano. La presa dell’asta è abbastanza buona, anche risulta un po’ sfuggente all’atto del rinculo se si tiene il fucile dall’anca e non ci sia tempo per assumere l’assetto più corretto.
Il movimento dell’asta è molto fluido e permette di raggiungere grande velocità. I dispositivi di mira del Vb1 Bernardelli sono costituiti da un semplice mirino a lama, molto funzionale e tarato in modo corretto con luce adeguata, anche se in situazioni con ridotta illuminazione, sfondi scuri o luce di traverso è preferibile un mirino in fibra ottica o in plastica translucida e colorata. La canna è trattata esternamente con un rivestimento epossidico resistente agli urti, alle abrasioni, alle temperature estreme ed alle aggressioni chimiche, mentre al suo interno è cromata. La protezione esterna è antiriflesso. Alcune prove di rosata hanno dimostrato che le Remington Nitro express long range con 36 grammi di piombo 7,5 sono molto adatte ed efficaci. Per l’uso a scopo di difesa le Fiocchi Hv 12/70 con 35,5 grammi di pallettoni 4/0 e le B&P Big game con 9 pallettoni 00 sono risultate entrambe ottime. Tirando serie di tre colpi Remington a 15 metri il 91% dei pallini è collocato nel cerchio di 750 millimetri, mentre con le Fiocchi Hv risulta il 70% di pallettoni è giunto a segno.
In definitiva, con tutte le cartucce standard (12/67 e 12/70), il funzionamento risulta sempre eccellente, ma se decide di utilizzare le magnum è necessario, per l’espulsione delle stesse, manovrare l’otturatore con molta forza. Inoltre, il Vb1 Bernardelli risulta molto maneggevole e controllabile alla spalla. Il serbatoio è in grado di ospitare fino 6 colpi ed è rifinito per assicurare una maggiore scorrevolezza dell’asta ed essere totalmente resistente alla ruggine. Il peso del Vb1 è di 2.800 grammi.
Oltre alle caratteristiche sopra elencate, le quali danno un’idea dell’affidabilità del Vb1 anche in ambito venatorio, sicuramente il prezzo può incentivare anche i cacciatori più rigorosi ad acquistare quest’arma, poiché esso risulta molto competitivo.