L’Associazione per la Cultura Rurale aveva lanciato l’allarme sul pericolo che la tortora selvatica venisse tolta dai calendari venatori italiani. Stesso pericolo corrono il moriglione, la pavoncella ed altre 16 specie considerate in cattivo stato di conservazione a livello europeo. Immediatamente siamo stati accusati di eccessivo allarmismo, sia da parte di blasonati dirigenti venatori italiani che da parte di qualche neofita della politica individuato come punto di riferimento da parte dei sopracitati dirigenti.
Avevamo detto che, se non fossero stati approvati adeguati piani nazionali di gestione per le specie considerate in cattivo stato di conservazione a livello comunitario, ci sarebbe stato il reale pericolo che queste specie venissero tolte dai calendari venatori regionali, o per decisioni delle regioni italiane o su pronunciamento da parte dei Tribunali Amministrativi Regionali presso i quali avrebbero avuto gioco facile gli animal-ambientalisti con i loro ricorsi. Anziché alzare forte la voce e pretendere dal governo nazionale la convocazione della Conferenza Stato Regioni per l’approvazione dei necessari piani nazionali di gestione di queste specie, la stragrande maggioranza dei dirigenti venatori italiani preferisce tacere e subire in silenzio.
In ossequio alla fallimentare politica del carciofo, ci stiamo facendo togliere ad una ad una tutte le foglie fino a rimanere con il solo gambo in mano. Per quanto tempo continueranno questi dirigenti a giocare in difesa ed a rimanere in colpevole silenzio? C’è forse qualche padrone politico che impone loro di non disturbare i propri referenti politici ed istituzionali mentre fanno gli accordi con gli anticaccia? Per quanto tempo ancora i cacciatori saranno disposti a subire in silenzio ed a finanziare con le loro tessere i soliti dirigenti venatori che continuano a dimostrare la loro inadeguatezza al ruolo immeritatamente ricoperto? (on. Sergio Berlato – Presidente protempore dell’Associazione per la Cultura Rurale).