Potremmo appellarci ai corsi e ricorsi della Storia per proporre l’ennesimo, interessante studio della Beretta per il suo sovrapposto da caccia: intimamente ci fa piacere che la Casa italiana, di cui è superfluo sottolineare le magnifiche peculiarità, mantenga e sviluppi anche questo settore armiero per cui, qui in Italia, troppi remano contro e con non disinteressato vigore. Bene: Anno Domini 2021 Beretta propone un sovrapposto perfettamente allineato con il sentire attuale, quello della leggerezza, e decisamente fuori schema nei confronti delle esecuzioni correnti per tale specifica finalità. Quello che segue è la somma delle peculiari caratteristiche del sovrapposto chiamato Ultraleggero: sottolineiamo con piacere come si sia dato al nuovo prodotto un nome italiano.
La strada più seguita per alleggerire un fucile è l’adozione di una bascula in Ergal, la lega di alluminio aeronautico dotata di tante belle caratteristiche di resistenza, lavorabilità e altro ancora: mancano quell’aspetto e quel suono che a molti diranno poco, ma che a una cerchia di appassionati cultori dell’archibugeria dicono ancora molto in fatto di gradevolezza nel maneggio, alla vista e nell’impiego. L’uso delle armi, specie quelle da caccia, è sovente legato a una vena romantica e a un accenno alla poesia: è vero che tanti penseranno come tali considerazioni siano apparentate all’aria fritta, ma tant’è a noi dicono ancora parecchio e nella scelta eventuale di un fucile la soluzione dell’acciaio fa sempre premio sull’altra. Partendo dalla classica bascula del Mod. 690 con tenuta a semiperni e orecchioni, spallature laterali con piani inclinati di contrasto e chiusura con due spine troncoconiche, il problema è come agire per mantenere l’impiego della lega ferro carbonio più altri componenti senza gravare sul peso: la tecnologia e il calcolatore intervengono segnalando dove e quanto togliere di superfluo, mantenendo la robustezza necessaria.
Osserviamo così i fianchi e il dorso di bascula scheletrati, termine poco simpatico, ma che è d’uso corrente nella meccanica quando si scavi o addirittura si creino delle trabeazioni levando da un insieme quelle porzioni non direttamente in gioco per la solidità della struttura: un tempo e prima dell’avvento delle realizzazioni in carbonio, parecchi telai di auto e moto da corsa erano bellamente traforati, così come aveva fatto epoca il motore a 6 cilindri fronte marcia della Honda CX 1050 cc in cui gli assi del cambio erano cavi e i relativi ingranaggi alleggeriti con tale sistema, molto spiccio e molto pratico.
Ora alleggerire la bascula di un fucile richiede un connubio fra arte armiera e calcolatore per individuare i punti dove operare e così si è agito nel nuovo Ultraleggero: il gioco non termina nel levare, ma prosegue nell’aggiungere. La traforazione infatti non sarebbe esteticamente gradevole e in Beretta si è pensato di sfruttarla per incastonarvi degli inserti in tecnopolimero dove innovativi motivi floreali a superfici inclinate riflettono in modo assai particolare la luce. Rimangono quindi tutte le prerogative dell’acciaio insieme alla leggerezza e a questo ravvivante abbellimento.
Altre peculiarità
Non mancano parti accessorie in cui la lega di alluminio possa fornire il suo giusto supporto come il sottoguardia e il nuovo impianto della croce derivato da quello del Mod. 694, esempio di riduzione nelle masse con differente impianto di svincolo dell’asta dal gruppo canne. Apprezzabile poi l’autoregolazione nel tempo dell’impianto. Va precisato come la superficie concava conservi uno spessore in acciaio: il tiraggio del fucile si basa proprio sul contrasto fra questa parte e la cerniera di bascula per cui sarebbe tecnicamente improprio porre a contrasto due metalli con marcato differenziale di resistenza meccanica.
Parimenti nella scelta dei legni si dà la preminenza al minor peso specifico individuando nel noce di grado 2,5 la somma equilibrata dei fattori di robustezza, lavorabilità e prestazioni: inoltre gli scavi interni maggiorati sottraggono altri grammi e pure il calciolo Extralight® a celle chiuse, per evitare assorbimento di liquidi, viene studiato per stemperare la sensazione di rinculo con un peso ridotto del 30% rispetto a un omologo classico.
Lo scatto è affidato a un tradizionale impianto monogrillo con selettore a tastino inserito nella slitta della sicura a cui si aggiunge l’opzione del doppio monogrillo: una riscoperta del non dimenticato monobigrillo degli Anni 70, in pratica due grilletti che agiscono ognuno come un monogrillo: il primo dà prelazione alla canna inferiore, il secondo alla superiore. Questo ritrovato viene offerto anche come impianto separato e può venir montato da un armaiolo sui sovrapposti delle Serie 680 e 690. Gli estrattori sono analoghi per realizzazione e funzionamento a quelli del Mod. 694 con molle poste dietro alla slitta di estrazione e fermo a pasticca.
Le canne e gli strozzatori
L’Ultraleggero monta le canne Steelium Optima Bore HP in acciaio trilegato Beretta, offerte nelle lunghezze di 61 – 66 – 71 – 76 cm, dotate di foratura profonda, martellatura a freddo e distensione sottovuoto. La giunzione delle canne vede porzioni minime delle due bindelline laterali in culatta e in volata mentre la bindella di mira è piena con dimensioni di 6×6 mm. Il doppio cono di raccordo da 80 mm offre rosate eccellenti con ogni tipo di munizione, riducendo impennamento e rinculo.
Gli strozzatori Optima Choke HP interni, lunghi 70 mm, sono progettati per l’impiego di qualsiasi pallino, anche d’acciaio. In aggiunta, quindi da acquistare a parte, viene proposto lo strozzatore Paradox OCHP con anima raggiata quindi eccellente nel disporre rosate perfettamente guarnite alla brevissime distanze fra i 10 e i 15 metri: una soluzione che i beccacciai dovrebbero provare per apprezzarla a fondo. Per concludere segnaliamo che l’Ultraleggero viene fornito in valigetta di ABS con flacone di olio lubrificante e gruppo di 5 strozzatori con chiave e carta elettronica per l’accesso al manuale di istruzione sul web.
Diamo in chiusura la nota di maggior evidenza: il peso complessivo del fucile, con canne da 61 cm, è pari a 2800 grammi, circa 404 g in meno rispetto al classico Mod. 690. Non aggiungiamo altro se non che la curiosità di una prova di tiro ci solletica non poco sia con le cariche di pallini dai 24 g da piattello che con quelle da 56 g delle 12/76 da anatidi.
Scheda tecnica
Costruttore: Fabbrica d’Armi Pietro Beretta S.P.A. – via Pietro Beretta, 18 – 25063 Gardone VT (BS) – Tel. 030 83411 – Fax 030 8341399 – www.beretta.com
Modello: Ultraleggero
Tipo: fucile da caccia a due canne lisce sovrapposte
Calibro: 12/76
Funzionamento: canne basculanti
Bascula: in acciaio legato lavorato all’utensile con trabeazioni di alleggerimento
Batterie: corte
Canne: lunghe 61 cm (in alternativa 66, 71, 76 cm) Steelium OptimaBore HP – giunzione con monobloc di culatta – bindelle laterali limitate alle porzioni apicali di culatta e volata
Strozzatori: intercambiabili (5)
Congegno di scatto: scatti diretti con monogrillo e selettore su slitta sicura – offerta a parte del nuovo doppio monogrillo
Estrattori/eiettori: automatici
Linea di mira: bindella piena da 6×6 mm – mirino sferico in alpacca
Sicura: a tasto sulla codetta superiore di bascula con selettore di sparo
Calciatura: in due pezzi – legni di noce di classe 2,5 con finitura a olio – impugnatura a pistola e asta sagomata – calciolo in gomma nera Extralight® a celle chiuse
Finiture: finitura speciale alla bascula con inserti in tecnopolimero a rifrazione differenziata di luce – canne brunite
Peso: 2800 g con canne da 61 cm
Valigetta in ABS con 5 strozzatori, chiave, flacone olio, e carta elettronica per visionare sul web il libretto di istruzioni