Mezzo millennio: sono passati 500 anni esatti dalla morte di Leonardo da Vinci (il 2 maggio del 1519 per la precisione) e Beretta ha deciso di ricordare il grande genio toscano con un appuntamento importante. A Tavernole sul Mella (Brescia) la fabbrica lombarda ha realizzato per l’occasione un set unico, costituito da una coppia di fucili sovrapposti da caccia SL3 riccamente incisi al bulino sul petto di bascula riproducendo in uno l’autoritratto di Leonardo in età anziana e nell’altro la Gioconda. Il tutto è completato da una valigetta realizzata a mano nel neonato laboratorio aziendale, impreziosita da una riproduzione dell’uomo vitruviano riprodotta al pirografo su pelle.
La piattaforma dei sovrapposti SL3, lanciata lo scorso anno, è quella che meglio incarna la combinazione tra innovazione e tradizione di Beretta e, come tale, la più adatta a rendere omaggio al più grande genio italiano in virtù della lunga lista di innovazioni tecniche ed estetiche inserite, tra le quali vale la pena citare. Il sistema di chiusura con tassello longitudinale garantisce un’apertura del fucile morbida e grande affidabilità. Per i legni di calci e astine la scelta del color rosso rimanda alla tecnica grafica della sanguigna che Leonardo utilizzava.
Un esempio è l’autoritratto di Leonardo anziano inciso sul petto di bascula della matricola SL0152B. Con questo strumento grafico costituito principalmente da ematite, minerale ferroso ridotto in bastoncini ed arricchito con piccole quantità di ocra, opportunamente appuntito per tracciare sulla carta segni dal caratteristico colore rossastro che ricorda il sangue (da cui il nome di sanguigna). Per tutto il Rinascimento questo strumento da disegno fu diffusissimo tant’è che con il termine “matita” si indicava comunemente proprio la sanguigna che veniva utilizzata montandone piccoli pezzi su cannucce portamine e poi appuntite. Ad entrambi i calci è stata applicata la finitura tru-oil, una resina speciale che conferisce particolare brillantezza e lucidità al calcio.