L’1,6% in meno registrato lo scorso anno da Beretta Holding è il risultato di una situazione contingente al mercato militare, spesso alle prese con tante fluttuazioni. Il fatturato stesso, comunque, deve molto ai fucili da caccia e da tiro sportivo, armi che rappresentano tra l’80 e l’85% del totale. Il calo riportato negli ultimi mesi si riferisce al rimanente 15%, quindi la preoccupazione è stata sgombrata via.
Gli Stati Uniti sono sempre il mercato principale del gruppo lombardo: lo stabilimento del Maryland è stato riposizionato in un altro stato, il Tennessee, in modo da far proseguire la produzione di armi tascabili. Anche in questo caso quindi la situazione suscita una certa tranquillità per quel che riguarda il futuro più immediato. Sempre a Parigi, infine, Beretta ha presentato gli ultimi modelli per le forze armate.