Beretta Holding SA, la quale controlla 32 aziende specializzate nei settori delle armi, abbigliamento e accessori per lo sport, oltre all’ambito militare ed ai prodotti per la visione notturna e diurna, ha registrato un bilancio consolidato nel 2020 pari a 810 milioni di euro, 130 milioni in più rispetto a quanto accertato nel 2019, dunque un anno prima (poco meno di 700 milioni di euro per la precisione). Il margine operativo lordo si è invece attestato sui 145,4 milioni di euro, superando quello relativo a dodici mesi prima, quando si era fermato a quota 100 milioni.
Molto interessante è stato l’utile netto consolidato che ha superato i 93,3 milioni (nel 2019 i milioni erano stati 58). Poco meno di un terzo del giro d’affari è stato rappresentato dai prodotti cosiddetti “non fierarms”, con il comparto delle ottiche che è stato capace di totalizzare una vendita per 108 milioni di euro, senza dimenticare il buon contributo offerto dall’abbigliamento e dagli accessori (39 milioni di euro nello specifico).
L’anno è stato dunque positivo, con una crescita resa ancora più robusta dagli Stati Uniti che si avvicinano al 50% per quel che riguarda il volume totale di affari, come spiegato e sottolineato dal presidente Pietro Gussalli Beretta. Un ultimo cenno lo meritano gli investimenti del 2020, pari a 25,4 milioni di euro, con una buona fetta rappresentata dalle società italiane, l’automazione e la trasformazione digitale relativa ai processi di vendita. La spesa per la ricerca e sviluppo, infine, ha superato i 18 milioni di euro (18,2 per la precisione).