Il terzo millennio è caratterizzato dall’esplosione dell’informatica, specialmente applicata alla telefonia mobile: basti pensare che nel 2014 erano attivi, solo in Italia, circa 26 milioni di collegamenti internet da smartphone e tablet. Tutto questo fermento ha naturalmente avuto un forte impatto anche sulle attività sportive.
In quest’ultimo periodo sono state realizzate diverse applicazioni con geolocalizzazione GPS – per intenderci il sistema dei navigatori da automobile. Tali “app”, installate su uno smartphone, consentono la memorizzazione della traccia dei percorsi effettuati, registrano la velocità, l’altitudine, le condizioni meteo, e possono essere interfacciate con dispositivi che monitorano le funzioni del nostro corpo, quali ad esempio la frequenza del battito cardiaco o le calorie bruciate, e restituire una serie d’informazioni che risultano particolarmente utili a comprendere l’attività svolta.
Le c.d. “mobile app” hanno trovato subito un grande successo fra chi pratica sport all’aria aperta quali il ciclismo, la corsa, l’escursionismo in montagna e tutte quelle attività che in qualche modo prevedono tragitti da compiere, sia a livello dilettantistico che professionale.