C’è un’indiscrezione che sta facendo parlare molto in queste ultime ore e che riguardata la Fabbrica d’Armi Pietro Beretta. Come riportato da Brescia Oggi, l’azienda di Gardone Val Trompia è destinata a diventare fornitore globale dell’Esercito Italiano a partire dal 2017. L’equipaggiamento tecnico, le apparecchiature ottiche e di puntamento, ma anche le armi e l’abbigliamento dei militari potrebbero dunque avere un unico marchio, secondo quanto riferito da Franco Gussalli Beretta, presidente e amministratore delegato del gruppo lombardo. È necessario sottolineare come Beretta sia già un partner ben consolidato dell’Esercito, ora si sta pensando a un passaggio successivo e ancora più importante, la fornitura completa, di cui la Difesa Italiana sta cominciando ad avvertire l’importanza.
La compagnia sta sperimentando da circa due decenni l’esperienza dell’abbigliamento tecnico destinato ai cacciatori e agli sportivi, mentre risale a dieci anni fa l’esordio nell’ambito ottico e dei sistemi di puntamento. Il presidente ha evidenziato come Beretta sia perfettamente in grado di fornire a un soldato tutto quello di cui ha bisogno, anche se prima di eliminare i condizionali bisognerà attendere la gara che assegnerà la commessa, al termine della quale si conoscerà il nome ufficiale della fornitura. L’ottimismo di Franco Gussalli Beretta fa propendere comunque per una buona percentuale di successo.
Inizialmente gli equipaggiamenti completi verranno messi a disposizione dei soldati che sono impegnati nelle operazioni speciali e, come spiegato dall’ad, fino ad ora la divisa tecnica dei militari non si è caratterizzata per traspirabilità e impermeabilità. Il marchio Beretta ha riguardato le armi e l’abbigliamento intimo, a questo punto l’elenco è destinato a crescere. Per il presidente si parte in posizione di vantaggio, ma sarà comunque dura. Brescia Oggi ha poi riportato i cenni di Franco Gussalli Berretta ad altri fronti aziendali.
Ad esempio, lo stabilimento appena costruito nello stato americano del Tennessee è pronto per entrare in funzione, un debutto previsto per la prima metà del mese di aprile: ci saranno circa 100 dipendenti e per i prossimi 24 mesi ci sarà la fornitura sicura delle pistole M9 all’esercito statunitense. Il gruppo lombardo è pronto ad affrontare il futuro con il consueto atteggiamento: a febbraio sono stati consegnati i nuovi campionari per il prossimo bando dell’esercito americano, mentre qualche settimana dopo è toccato alla consegna relativa al bando dell’FBI, segno che il rapporto con la prima economia mondiale è molto stretto. L’erede della M9 è senza dubbio la M9A3, appena costruita e da testare nella prova con le concorrenti Smith & Wesson e Gloch.