Questo periodo di ottobre sta creando seri problemi alla Natura, ma in un clima così mite qualche risvolto positivo lo si trova e viene alla mente l’estate indiana che, nel Nord America, colora in maniera stupenda i territori. Anche da noi è sufficiente frequentare gli spazi aperti per stupirsi di tanta magnificenza, come se fosse sempre cosa nuova. La Beretta ha organizzato per la testata Caccia Passione una cacciata presso l’AAV Arborio, un’entità di spiccato interesse per diversi motivi. Non dispiacerà se impropriamente continueremo a definire le aziende faunistico venatorie come “riserve”: il termine ci è rimasto dai tempi passati e nella nostra mente dà connotazione a un qualcosa dove si sommano gioia e timore, serenità e apprensione, ma in definitiva un trascorrere di ore in grande felicità.
La Arborio è la più ampia riserva nazionale situata nei territori dell’alto vercellese, sulla destra del fiume Sesia dove risaie, boschi di acacie e di querce, pioppeti, cespugliati, colture di granturco, e poi in autunno le stoppie delle due colture di cereali, tutto inframmezzato da terreni golenali, da corsi d’acqua, rogge e laghetti derivati dal fiume e adatti a creare l’habitat più favorevole per una notevole varietà di selvatici, sia stanziali che migratori. Proprio queste caratteristiche rendo il territorio vocato alle caccie specialistiche come quella al beccaccino, alle anitre di passo o alla beccaccia.
La sede dell’attività occupa un vasto spazio con parcheggio custodito per le auto, la casa di caccia organizzata come agriturismo con camere da letto confortevoli e dove il ristorante offre piatti della cucina locale e vini di varie provenienze, con particolare riguardo alle pregevoli etichette della zona che accompagnano perfettamente le succulente portate. L’accoglienza è curata in ogni particolare e anche gli ausiliari dei cacciatori avranno a disposizione ampi box ove riprendersi dalle imprese venatorie: la varietà delle tante zone disponibili offre gli spazi adeguati per le diverse razze e gli appassionati cinofili potranno apprezzare il lavoro dei cani negli sporchi, seguendoli passo passo, oppure nei vasti campi falciati dove una cerca a più ampio raggio avrà modo di estrinsecarsi al meglio. Ed è proprio quanto successo provando in alternanza diversi fucili che la Beretta ha messo a nostra disposizione partendo dai semiautomatici A400 Ultra Lite in calibro 12/76 e A400 Lite in calibro 20/76 a cui si è affiancata la serie dei sovrapposti 690 Field I dove spiccavano ben quattro calibri e cinque esemplari: un classico 12/76 e a seguire un calibro 20/76 Vittoria a rappresentare lo specifico allestimento della calciatura per le Signore cacciatrici, un altro pari calibro tradizionale, e a seguire i due piccoli calibri, oggi così ricercati, con un 28/70 e un .410 Mag.
Il lavoro di due forti e veloci kurzhaar è stato integrato da quello di una sorniona bracca italiana: difficile, agendo su un simile terreno, assegnare una preferenza fra i due stili, assodato che tutti e tre avevano naso da vendere, ferme ben mantenute e un valido riporto. Esamineremo più avanti i diversi fucili premettendo che il semiauto in 20 ci ha concesso una bella fucilata su una pernice al traverso, rientrante dopo un volo piuttosto lungo seguente lo sfrullo, mentre il sovrapposto in 28 ha marcato due belle fucilate su fagiani sotto ferma richiedendo, come ovvio, un puntamento accurato a una distanza congrua allo sciame di 24 g di pallini.
Scopri di più su l’AAV Arborio:
AAV Arborio – Corso Vercelli I nr. 168. Arborio (VC). Per info o prenotazioni: Gianni 3392180415; email: [email protected]