Sono strascorsi tredici anni, autunno del 2009, dalla presentazione del semiauto Beretta A400, il fucile da caccia in cui si possono impiegare tutte le cartucce calibro 12 nelle varie lunghezze di bossolo e quindi nell’ampia varietà di cariche che vanno usualmente dai 24 ai 63 grammi. Ricordiamo di aver nutrito inizialmente un certo scetticismo sulla resa di una così vasta gamma di munizioni ipotizzando che la camera e il raccordo non fossero sempre al meglio usando i bossoli da 65/70/76/89 mm. Il cordiale Jarno Antonelli, personaggio di spicco della Beretta all’epoca nel settore venatorio e ora migrato verso altri importanti incarichi, ci aveva affidato per lungo tempo uno dei primi esemplari usciti dalla produzione: così realizzammo una congrua serie di bersagli con tutte le lunghezze di bossolo disponibili e con diverse cariche di pallini a cui si aggiunsero alcune uscite a caccia.
Verificare in maniera così palmare di aver dubitato a sproposito della maestria tecnologica della Beretta fu un tutt’uno: ci cospargemmo idealmente il capo di cenere e quando rendemmo il fucile provammo un marcato senso di dispiacere nel separarci da uno “sparatutto” che ci aveva fatto sentire come dei moderni San Tommaso. Questo inizio giusto per inquadrare a grandi linee l’approccio al mercato di questa novità che già allora racchiudeva una somma estesa e qualificante di prerogative funzionali per l’adattabilità dell’arma al tiratore e per una balistica di vertice grazie anche alle canne Steelium® dove l’acciaio e le forature erano frutto di studi eccezionali.
il Beretta A400 camerato per la cartuccia 28/76 o 28 Magnum.
I modelli si sono susseguiti nelle cadenze dei tempi più opportuni e oggi ecco la squisita novità: il Modello A400 camerato per la cartuccia 28/76 o 28 Magnum. Sulle prime a uno sguardo superficiale la cosa può apparire nulla di più di un’estensione di gamma con un calibro che agli anziani, noi fra loro, richiama la caccia al capanno quand’era ancora possibile fruire, qui in Piemonte, della magia e della malia dei richiami vivi.
Ma i ricordi si fermano al calibro 28/70 con la sua carica da 21 g o poco più con pallini che andavano dal 9 al 12: oggi la storia è radicalmente cambiata e il 28 si presenta come un calibro da caccia con cariche più sostanziose che vanno fino ai 25 g e numerazioni di pallini adeguate alle diverse prede che si presentino alla posta, dai vari tordi ai colombacci, o ai selvatici cacciati sotto ferma del cane. I risultati sono notevoli, ovviamente con il fucile in mano a un bravo colpitore, ma le limitazioni sulle distanze utili ci sono e non potrebbe essere altrimenti, corrette per quanto possibile dalle strozzature, ma sempre in difetto rispetto al classico calibro 12 o al 20 con le cariche odierne.
La cartuccia 28 Magnum
Intervenire sul progetto di un semiauto a presa di gas non è mai cosa facile, specialmente in riduzione di calibro con variazioni di pressione e di massa dei gas da mettere a lavoro, ma in Beretta hanno una tale dimestichezza con la materia da proporre un fucile subito efficiente, efficace e sicuramente divertente oltre ogni ipotesi. La cartuccia allestita dalla Fiocchi nell’ambito della serie Performance Magnum prevede il bossolo in plastica da 76 mm, fondello in ottone da 16 mm e 33 g di pallini spinti da una valida carica di polvere con l’intermediazione di una borra contenitore PLC in materiale sintetico.
Per comparazione diremo che l’analoga cartuccia in calibro 28/70 porta 24 g di pallini: l’incremento nel Magnum risulta quindi pari al 37,5%, un’entità che produce una differenza sostanziale man mano che si dilatano gli spazi di intervento sulla selvaggina. In buona sostanza si dispone di una carica pari a quella di un gran numero di cartucce calibro 12/70 dove i 32/33 g di pallini rappresentano lo standard abituale per molte situazioni di caccia, specialmente per quelle con il cane da ferma. Disporre di un fucile leggero e maneggevole abbinato a una carica simile rende la messa in mira e lo sparo più agevoli, precisi e veloci a tutto vantaggio dei risultati.
Lasciamo alla scheda tecnica aziendale l’esplicazione delle tante caratteristiche del nuovo fucile e pregustiamo le emozioni che potremo provare se avremo l’occasione di impiegare il nuovo Beretta A400 Upland camerato per il 28 Magnum sia su una pedana di tiro come in qualche situazione venatoria. A nostro sommesso parere un simile fucile rappresenta davvero qualcosa di nuovo nel panorama armiero e merita la massima attenzione.
Interessante il calibro 28 automatico sarei disponibile a visionare la scheda tecnica completa di eventuali varietà e prezzari..
Grazie. M..