Una serie di ovvietà
A distanza di qualche settimana da quando le nostre Associazioni hanno formalmente invitato la Giunta regionale del Veneto ad organizzare un incontro urgente, alla presenza dei dirigenti di tutte le associazioni venatorie del Veneto e dei responsabili regionali di tutti gli organi di vigilanza operanti in Veneto, assistiamo alla diramazione di un tardivo comunicato da parte di alcuni dirigenti venatori con l’elencazione di una serie di banali ovvietà.
Cacciatori e vigilanza
La nostra richiesta di incontro urgente era motivata dalla necessità di affrontare tempestivamente le problematiche venutesi a creare a seguito delle modalità di controllo effettuate a danno dei cacciatori del Veneto da parte di alcuni organi di vigilanza. Le nostre Associazioni hanno più volte sollecitato sia la Giunta regionale del Veneto che i dirigenti regionali di tutte le associazioni venatorie del Veneto a muoversi urgentemente ed a destarsi dall’atavico torpore che continua a lasciare indifesi tutti i loro associati, stupefatti dall’assordante silenzio da parte dei loro dirigenti.
Le istituzioni facciano il loro dovere
In data 7 novembre, finalmente vediamo esalare i primi sbadigli da parte dei dirigenti venatori della “Cabina di Regia Veneto”, ennesima sigla che, anziché unire tutte le associazioni venatorie del Veneto per pretendere dalla Regione risposte immediate che permettano ai cacciatori di poter esercitare l’attività venatoria per esercitare la quale hanno già pagato ingenti tasse di concessione e quote di accesso agli A.T.C. e C.A., fomentano incomprensibili divisioni utilizzando pericolosi distinguo. Intanto i cacciatori migratoristi del Veneto sono costretti, già da settimane, a rimanere a casa ed a rinunciare al loro diritto di andare a caccia, in attesa che le Istituzioni si convincano ad iniziare a fare il proprio dovere (fonte: ACR, ACV, FCR e CONFAVI).