Qualche tempo addietro abbiamo avuto agio di scattare le foto di rito ad una nuova versione del poderoso Benelli Super Black Eagle III, il semiauto a canna liscia camerato per il 12/89 in cui si sparano tranquillamente anche le cartucce calibro 12/70 e 12/76. I selvatici di elezione di un simile fucile sono le oche e i tacchini quindi zone umide o foreste di alto fusto con sottobosco non troppo fitto: ci pare di osservare con gli occhi della mente quei dipinti e quelle stampe in cui sono ritratti i cacciatori d’oltre oceano vestiti di abiti in pelle di daino, berretto alla Davy Crockett col musino dell’orsetto lavatore a sovrastare la fronte e la coda ad anelli chiari e scuri pendente sulla nuca: l’insidia ai selvatici era portata in quegli anni dell’Ottocento con armi ben diverse, ma con animo ugualmente disposto a catturare qualcosa di eccellente da mettere in pentola.
Oggi la necessità non è così incombente e la caccia si svolge per rivivere un rito che ci perviene da diecine di migliaia di anni: eppure a molti detrattori non pare vero che ci siano persone con tali sentimenti anche se poi si affiancano a costoro per godere dei piaceri della tavola perché un’oca arrosto, un tacchino al forno o una sublime schidionata di tordi rasserena gli spiriti, unisce gli animi e affratella le menti molto più delle dispute filosofiche sul tofu e sui germogli di soia. E ciò sia detto con buona pace e rispetto per chi non la pensa in tal maniera, sperando che pari sentimenti siano da costoro nutriti nei nostri confronti. Qualcuno ha dei dubbi in proposito? Sì, anche noi: pazienza. Abbiamo appena nominato tre tipi di selvatici assai diversi fra loro e tale discrasia non giunge a caso perché il fucile di cui parliamo si presta egregiamente a ricoprire ogni ruolo in pratiche venatorie tanto diverse.
Benelli Super Black Eagle 3 Camo – Tutto nuovo..
Il Super Black Eagle nasce in Benelli parecchi anni addietro quando l’espansione della Casa urbinate sul mercato nordamericano, e qui parliamo ovviamente di USA e Canada, mostra chiaramente i desideri della clientela orientati sulla massima espressione del calibro 12 essendo oramai appassiti, per varie ragioni, i calibri 10 e 8. Proprio il paragone funzionale con queste camerature oggi in disuso, da noi in particolare per effetto di una delle tante leggi tese a mortificare l’arte venatoria, serve a dimostrare come a volte quel che viene dopo è progresso, a volte no, ma in questo caso diremmo proprio di sì perché con un solo fucile ci si può porre in lizza e concorrere efficacemente al conseguimento del risultato in ambiti tanto differenti. Analizziamo le finalità e insieme quel che il fucile offre: partendo dai vertici dell’impegno torniamo a parlare di tacchini e oche di cui ogni cacciatore che abbia avuto modo di insidiarli conosce bene la loro resistenza al piombo (o all’acciaio) e della distanza che riescono a frapporre fra sé e quell’importuno che li insidia. Le cariche odierne del 12/89 portano anche 63 g di pallini e li spingono a velocità notevoli sfruttando forature di canne particolari, strozzatori altrettanto sofisticati, componenti della cartuccia quasi imparentati con la missilistica. La soluzione per chi preme il grilletto sta nell’aver negli occhi e nella mente il progenitore dell’impianto studiato dalla Oto Melara per la difesa di punto: ci spieghiamo meglio dicendo che il rilievo del bersaglio volante deve determinare per prima cosa la congruità della distanza, al di là di un certo limite non c’è storia, e insieme l’anticipo da dare funzione di diversi parametri quali la distanza appunto, la velocità e l’angolo rispetto all’origine del tiro. Solo così il colpo avrà il suo effetto e, imparata la lezione e la sua messa in pratica, ci si stupirà assai degli effetti cui arriva l’insieme arma e cartuccia.
Benelli Super Black Eagle 3 Camo – Gli elementi in gioco..
Se gli antichi avessero potuto conferire alla Benelli il trilemma (è un dilemma con un corno in più) del barcaiolo impegnato a traghettare sull’altra sponda del fiume i mitici lupo, capra e cavolo, probabilmente l’avrebbero visto risolto nel volgere di poco… infatti la Casa di Urbino è riuscita a congegnare un’evidente armonia fra potenza, peso e rinculo. Se rivivesse il compianto Gen. Journée sarebbe il primo a complimentarsi con l’ufficio progetti della Benelli dove questo moderno trilemma è stato pianamente risolto e gli toccherebbe rivedere la sua pur giusta teoria su azione e reazione applicata ai fucili. La massa dell’arma è sempre stata la funzione di contrasto al rinculo, quindi aumentando l’energia della carica occorre incrementare la massa che la riceve per rendere il tutto non sgradevole. Una doppietta calibro 10 Magnum, quindi con bossolo da 89 mm, spara in pratica la stessa carica del 12 Supermagnum o 12/89, ma possiede una massa poco inferiore ai 4,5 kg: portarla a spasso in caccia vagante (leggi permettendo) è quanto meno un’impresa che sta fra l’improbo e il masochistico. Il Super Black Eagle III per contro vede l’ago della bilancia fermarsi a soli 3.200 g, entità ponderale pressoché pari a quella di un sovrapposto, ulteriormente stemperata nelle sensazioni d’uso da una bilanciatura perfetta con la massa di maggiore entità proprio fra le mani.
Gli esegeti dei Manton sussurravano a quei tempi che i due fratelli fossero sostenuti e in affinità con forze arcane che consentivano loro di raggiungere i fantastici risultati ben noti ancora oggi: l’aggiramento delle leggi della fisica prodotto a Urbino rasenta questo concetto messo in opera con la calciatura ComfortTech ad assorbimento di energia indotto dal calcio a flessione, dal calciolo in gel con profilo orientato, dal nasello sempre in materiale morbido che smorza energia e vibrazioni, quelle che si avvertono poco, ma che inducono molto fastidio postumo alla testa e a quel che contiene. Un altro po’ di stregoneria, nelle canne lisce è quasi un obbligo, lo si percepisce nella foratura dell’anima e negli strozzatori con sezioni, coni di pendenza e parti cilindriche per cui le poderose cartucce a carica piena come le tenui 12/70 da 28 grammi per giocare in pedana o dedicarsi a caccia minuta, vengono padroneggiate compiutamente così da evidenziarne al meglio la resa.
Benelli Super Black Eagle 3 Camo – Le caratteristiche
Ci avvediamo di non aver parlato del sistema inerziale con chiusura a testina rotante, ma davvero ci sembra di spiegare la funzione dei due pedali in un’auto con il cambio automatico: meglio ci è parso mettere in luce la versatilità estrema di questo fucile. Fate mente locale e pensatevi all’opera con gli strozzatori da 1 o 2 stelle, cartucce da 32 g veloci, quasi prepotenti, dietro un muretto di riparo all’affilo dei tordi e celati dietro una paratia di ramaglia presso una pozza d’acqua in attesa delle tortore; poi perché no con cartucce da 28 g, pallini del 9 e strozzatore 4 stelle o Cyl/Mod insieme al vostro ausiliare cercando le quaglie in uno di quei paesi balcanici, sogni di molti appassionati. Mentre si è in quei paradisi venatori si pone attenzione alle lepri dove una bella carica con i classicissimi 36 g in una cartuccia 12/70 sarà il giusto approccio all’orecchiona e magari, nelle ore giuste del primo mattino o della sera ci si dedica sul Danubio, o un’altra zona adeguata, agli acquatici di media mole di cui è emblematico il germano reale: ecco qui magari qualche bella cartuccia 12/76 con una carica di pallini intorno ai 45 g consentirà catture anche a diversi metri in più di distanza dall’usuale. Le oche poi saranno il coronamento nell’impiego di tale fucile e le cariche massime consentite dal calibro 12/89, insieme alla maestria del tiratore, saranno l’apoteosi di un impegno venatorio di rara bellezza.
La finitura superficiale detta Realtree Max 5 è appositamente studiata per le zone frequentate dai maggiori anseriformi, da unire ovviamente a un analogo abbigliamento del cacciatore. Di certo sarà bene fare un pensiero per dotarsi di un mezzo di caccia così tecnologico e così funzionale, specialmente chi viaggia molto dedicandosi a un’ampia varietà di selvatici.
Costruttore: Benelli Armi S.p.a. via della stazione 50, 61029 Urbino (PU) – Tel. +39 0722 3071 – Fax +39 0722 307207 – www.benelli.it – [email protected]
Modello: Super Black Eagle III
Tipo: fucile semiautomatico a canna liscia
Calibro: 12/89 con possibilità di impiego di cartucce 12/76 e 12/70
Funzionamento: inerziale Inertia Drive System
Castello: blocco in ergal fresato
Otturatore: a due alette rotanti anteriori – chiusura con sistema Easy Locking Bolt
Canna: in acciaio con trattamento criogenico Crio System – lunga 26” o 28” (66 o 71cm) – strozzatori Criochoke con chiave
Percussione: cane con molla elicoidale e percussore flottante interno all’otturatore
Alimentazione: caricatore tubolare metallico sotto alla canna da 2 cartucce (89 mm) o 3 cartucce (76 e 70 mm) – sistema Easy loading per l’inserimento facilitato delle cartucce
Congegno di scatto: del tipo diretto con grilletto singolo montato su blocco in polimero – guardia disegnata per un facile accesso al grilletto, alla sicura a traversino e al cut-off
Estrattore: a unghia con molla interna inserita nella testa dell’otturatore
Espulsore: pistoncino a molla nel fodero di culatta
Linea di mira: bindella ventilata in carbonio, mirino anteriore LPA in fibra ottica rossa e mirino intermedio in ottone
Sicurezza: a due posizioni con tasto rigato nella guardia – blocca lo scatto
Calciatura: in tecnopolimero composta da due pezzi – impugnatura a pistola e sotto canna sagomato – campi di presa con zigrino Air Touch– calciolo Air Cell – distanziali e variatori di piega per ottimizzare l’impostazione del fucile
Finitura: mimetizzazione Realtree Mark 5 – in alternativa nera, brunitura opaca, anodizzazione nera del fodero di culatta
Peso: 3200 g con canna da 66 cm (variazioni in base alle tolleranze dei componenti)