Finalmente la cartuccia calibro 28/76 o 28 Magnum viene proposta in Italia grazie alla presentazione del Benelli Ethos camerato per questa innovativa e pepata carica: un’uscita venatoria nella AFV di Arborio è stata l’occasione per mettere alla prova il binomio cartuccia della Fiocchi e l’ultimo nato della generazione dei piccoli Benelli. Piccoli s’intende per dimensioni, ma incredibilmente funzionali per tutto quanto ci si aspetta da un fucile con cui impegnare qualsiasi selvaggina. L’esame parte dalla carcassa in Ergal, la lega di alluminio per impiego aeronautico con le recenti forme del Raffaello qui ridotte e parametrate alla cartuccia: non è una semplice questione estetica perché la funzione richiede queste attenzioni e presto ne verificheremo il motivo. Le masse arrotondate e le linee che movimentano l’insieme sono arricchite da pregevoli, minute incisioni in tutto adeguate alla situazione, e dalla finitura chiara satinata che si pone a perfetto contrasto cromatico con la brunitura lucida del coperchio del castello e della canna: dobbiamo dire che tale trattamento viene eseguito sui Benelli in modo egregio richiamando squisitamente la tradizione.
Siamo in ambiente tecnicamente raffinato e formalmente elegante quindi calcio e astina ricavati da noce di pregevole caratura non possono mancare: è vero che impongono un po’ più di attenzione nell’impiego, specie se il fucile è dato in prova, però il piacere sottile di osservare le forme aggraziate, le venature, la politura delle superfici, gli zigrini mentre Luna, giovanissima Weimaraner alla sua prima strabiliante uscita, ci conduce sulle rimesse dei selvatici ecco tutto questo fa parte non minimale del gusto e dell’essenza della caccia. Insieme all’apprezzamento dei fattori estetici si penetra con la mente nel cuore tecnologico del fucile e, anche se lo si conosce a fondo, ogni volta si ravviva l’entusiasmo per soluzioni che hanno del magico e per esecuzioni che manifestano come sia soddisfazione il lavorare bene. L’impianto di riarmo con il sistema inerziale è basato sulla massa del carrello e sulla testina rotante a due alette inframmezzate da quella tozza e robusta molla da cui dipende la temporizzazione del ciclo: l’uscita della carica dalla volata a otturatore perfettamente chiuso è seguita in un tempuscolo dallo svincolo dell’otturatore dalle mortise ricavate nel prolungamento di culatta della canna e la retrazione di tutto il complesso. L’espulsione del bossolo, la presentazione sulla cucchiaia della nuova cartuccia prelevata dal serbatoio cilindrico sottoposto alla canna, il riarmo del cane avvengono ben prima che il cacciatore possa ripremere il grilletto per sparare un secondo colpo.
Sul terreno
Per provare un po’ tutto inseriamo un paio di cartucce 28/70 con soli 24 g di pallini del 5 e, sopra a queste, una magnum con 33 g del 7. Dire che siamo curiosi è ancora poco: la matematica recita che 33 g sono gli stessi di cartucce non pesanti del calibro 12/70 e insieme si pensa agli studi balistici del Gen. Journée e delle nobili firma che si sono succedute per affermare come una stessa entità di pallini renda meglio in una canna di maggior sezione. Staremo a vedere e intanto osserviamo il calciolo ad assorbimento di energia, studio particolare delle Benelli per applicazioni anche sul calcio in legno di cui salvaguarda la linea.
La bindella sopraelevata in carbonio porta il mirino apicale in traslucido rosso e un secondo intermedio con cui controllare ulteriormente la centratura del fucile quando si va in punteria. Il grilletto è ben raggiungibile anche da una mano corta e notiamo come la sezione dove si appoggia il dito sia allargata rispetto a quella che fino a poco tempo fa era la norma, mutuando il particolare dalle canne rigate: noi lo troviamo molto pratico così come lo è sempre il pulsante della sicura posto nel rebbio posteriore della guardia, dalla sagoma moderna e adeguata allo stile del fucile. Le pernici chukar fanno lavorare molto l’ausiliare, restie a lasciare il covo, ma quando partono sempre pernici sono; gagliardi i fagiani che qui coniugano una notevole stazza e un involo rombante e veloce così che alle volte la prima cartuccia viene rubata dalla troppa rapidità di intervento senza la giusta messa in punteria, ma ben sovente il secondo colpo, con mira più attenta, si rivela fulminante. Proprio una seconda cartuccia ci ha fatto riassaporare il piacere di catturare una minilepre.
Al termine dell’esperienza riassumiamo i dati salienti rilevati nell’impiego venatorio: il peso di soli 2400 g e la perfetta bilanciatura consentono un porto e un imbraccio di piena comodità. La superficie di appoggio della guancia sul dorso del calcio e il calciolo ad assorbimento di energia, insieme al semiautomatismo, annullano la sensazione di rinculo che, con le cartucce a piena carica di 33 g, su un sovrapposto si fa sentire maggiormente, i risultati venatori sono stati ben al di là di ogni più rosea previsione. Insomma per dirla tutta questo Benellino in 28 Magnum ci ha proprio emozionati.
Scheda tecnica:
Costruttore: Benelli Armi S.p.a. via della stazione 50, 61029 Urbino (PU) – Tel. +39 0722 3071 – Fax +39 0722 307207 – www.benelli.it – [email protected]
Modello: Raffello Ethos 28 Magnum
Tipo: fucile semiautomatico a canna liscia
Calibro: 28/76
Funzionamento: inerziale
Castello: blocco in ergal fresato
Otturatore: a due alette rotanti anteriori
Canna: lunga 66 cm – 2 strozzatori Criochoke *** e cyl con chiave
Percussione: cane con molla elicoidale e percussore flottante interno all’otturatore
Alimentazione: caricatore tubolare metallico sotto alla canna da 2 cartucce
Congegno di scatto: del tipo diretto con grilletto singolo montato su blocco in polimero
Estrattore: a unghia con molla interna inserita nella testa dell’otturatore
Espulsore: pistoncino a molla nel fodero di culatta
Linea di mira: bindella ventilata in carbonio, mirino anteriore LPA in fibra ottica (rossa o verde) e mirino intermedio in ottone
Sicurezza: a due posizioni con tasto rigato nella guardia – blocca lo scatto
Calciatura: in due pezzi di legno di noce di classe elevata – impugnatura a pistola e sotto canna sagomato – campi di presa con zigrino – calciolo AirCell
Finiture: brunitura lucida della canna, anodizzazione nera lucida del fodero di culatta, castello con incisioni e riporti in metallo dorato o finitura nera – calciatura in noce con finitura superficiale Elegance System
Lunghezza calcio dal grilletto: 360 mm – piega al tallone 55 mm e al nasello 35 mm
Peso: 2.360 g con canna da 65 cm (variazioni in base alle tolleranze dei componenti