Fucili Benelli: La casa di Urbino ha individuato il sentiero dei piccoli calibri riuscendo a proporre il 28/70 nella sua meccanica inerziale: la riuscita e l’adesione della clientela hanno consigliato di affiancare al Crio anche il modello Legacy e qui li osserviamo insieme.
di Emanuele Tabasso
Chi avrebbe mai pensato qualche diecina di anni fa che il calibro 28/70 avrebbe conosciuto un simile successo percorrendo strade venatorie ben diverse da quelle che abitualmente gli venivano assegnate. I ricordi di un capanno con l’interno chiaro in legno di pino, qualche stampa di caccia appesa, la panca nella parete di fondo e le finestrelle sul davanti si legano a una doppietta a cani esterni di questo calibro, affascinante per quella sua marcata disparità dimensionale rispetto al 12/70. L’anziano proprietario era stupito e contento della passione di due nuovi adepti a cui aveva mostrato la magia dell’apertura delle canne, l’armamento manuale dei cani, la tecnica di mira e di scatto, la cattura delle prime prede. Sopra a tutto stavano il rispetto per i selvatici e le norme di sicurezza. Quella del capanno era la destinazione classica e caratteristica dei piccoli calibri, classificazione in cui sono convenzionalmente compresi il 28, il 32 e il 36: le possibilità del primo, soprattutto, per una caccia a più ampio raggio è venuta dagli Stati Uniti dove cariche finalizzate al nuovo scopo hanno mostrato capacità insospettate per insidiare la classica stanziale senza tentennamenti e insieme per cimentarsi con successo sul piattello.
Nuovi impieghi si abbinano sovente a nuovi mezzi ed ecco allora cambiare anche il fucile per sparare il 28, diventato oramai un primo attore sulla scena venatoria anche qui da noi: ai fucili a due canne si affiancano i semiautomatici e la Benelli realizza il primo esempio con funzionamento inerziale, quello per cui è famosa nel mondo. Non sono state poche le difficoltà da superare nella messa a punto del cinematismo, funzionante come ricordiamo su staticità e movimenti di masse: mettere insieme l’energia della cartuccia, il calcolo dei pesi nelle entità in gioco, armonizzare in queste le accelerazioni e l’immagazzinamento di energia con le dimensioni, perché l’estetica gioca anch’essa un ruolo primario, non dev’essere stata cosa facile, ma il gruppo guidato dall’ing. Vignaroli ha brillantemente risolto il problema consegnando a un pubblico conoscitore un fucile magnifico e divertente.
L’energia minima alla bocca pari a 140 kgm è il minimo richiesto dal cinematismo per operare con regolarità e si è ai limiti per questo calibro dove non tutte le cariche raggiungono tale standard: sovvengono accorgimenti particolari come l’impiego di un perno guida molla in una lega ad alta densità e quindi di elevato peso specifico, pescata nelle ricerche delle gare automobilistiche e dell’aerospaziale, così da non appesantire diversamente il fucile raggiungendo comunque il traguardo necessario. Insieme si è potuto ridurre il volume del tubo guida molla della biella, alleggerendo ancora il calcio con massa complessiva ridotta e guadagno nella bilanciatura.
Il peso di soli 2,4 kg è emblematico poiché va al di sotto di quello normalmente ottenuto in un due canne e a maggior ragione dei competitori semiautomatici. Viene mantenuto il sistema di chiusura a testina rotante, peculiare del Raffaello, con tutte le prerogative di scurezza e celerità di azione conosciute e sperimentate. Da osservare poi la canna e gli strozzatori, tutti sottoposti al trattamento criogenico per garantire una resa balistica di eccellenza mantenendo la sfericità dei pallini anche disposti all’esterno della colonna e quindi una rosata maggiormente guarnita nella periferia con un incremento della portata utile. La linea di mira prevede una bindella ventilata in carbonio con riduzione del peso e minimizzazione dell’effetto miraggio dovuto al calore.
La calciatura in noce viene protetta ed evidenziata dal rivestimento Elegance system e l’adattabilità al fisico del tiratore si raggiunge con una dotazione di spessori per ottimizzare piega e vantaggio; il calciolo Air Cell è composto da materiali ad alto assorbimento di energia e non è certo sprecato considerando le cariche oggi impiegabili in questi fucili con 28 g di pallini sparati con V/0 di 360 m/sec: l’uso continuativo da parte di signore o ragazzi sarà ancor più apprezzato. Il grilletto aziona un sistema di scatto a geometria variabile con un peso di sgancio di circa 1400 g: il colpo va via piacevolmente senza incontrare grattamenti, filature o collasso di retroscatto.
Le differenze e l’impiego
Se la meccanica e lo stile del disegno, dovuto all’architetto Marco Gaudenzi, sono comuni ai due modelli, mutano per contro le finiture: il Crio veste un sobrio e sofisticato completo nero dove il castello in ergal anodizzato e il fodero superiore in acciaio brunito mandano riflessi diversi in cui spicca il ventaglio a raggera ricavato nel fianco: il lucido dell’otturatore risalta dalla finestra di espulsione. Più appariscente l’aspetto del Legacy dove alla brunitura del fodero di culatta si abbina a contrasto la finitura chiara del castello: qui le incisioni già molto eleganti, sono ulteriormente valorizzate da un medaglione dorato su cui spicca il 28 relativo al calibro. Nell’impiego si apprezzerà questa miniatura di fucile dove si è riusciti a coniugare la dimensione contenuta e il perfetto maneggio anche da parte di persone dotate di corporatura non proprio esile: al piattello come dietro al cane da ferma le emozioni sono a portata di mano con una celerità di movimenti e una prontezza di messa in mira davvero entusiasmanti. Un po’ di accortezza nell’evitare di sbracciare consentirà tiri di stoccata o in accompagnamento con risultati emozionanti: in definitiva si sparano sempre pochi grammi, per noi i 24 sono ampiamente sufficienti, ma si può stare anche al di sotto di tale entità, quindi centrare l’obiettivo sarà frutto della perfezione tecnica del fucile e della nostra capacità di adattamento a una realtà nuova e affascinante.
Scheda tecnica
Costruttore: Benelli Armi S.p.a. via della stazione 50, 61029 Urbino (PU) – Tel. +39 0722 3071 – Fax +39 0722 307207 – www.benelli.it – [email protected]
Modello: Raffello Crio e Legacy 28
Tipo: fucile semiautomatico a canna liscia
Calibro: 28/70
Funzionamento: inerziale
Castello: blocco in ergal fresato
Otturatore: a due alette rotanti anteriori
Canna: lunga 66 cm – 2 strozzatori Criochoke *** e cyl con chiave
Percussione: cane con molla elicoidale e percussore flottante interno all’otturatore
Alimentazione: caricatore tubolare metallico sotto alla canna da 2 cartucce
Congegno di scatto: del tipo diretto con grilletto singolo montato su blocco in polimero
Estrattore: a unghia con molla interna inserita nella testa dell’otturatore
Espulsore: pistoncino a molla nel fodero di culatta
Linea di mira: bindella ventilata in carbonio, mirino anteriore LPA in fibra ottica (rossa o verde) e mirino intermedio in ottone
Sicurezza: a due posizioni con tasto rigato nella guardia – blocca lo scatto
Calciatura: in due pezzi di legno di noce di classe elevata – impugnatura a pistola e sotto canna sagomato – campi di presa con zigrino – calciolo AirCell
Finiture: brunitura lucida della canna, anodizzazione nera lucida del fodero di culatta, castello con incisioni e riporti in metallo dorato o finitura nera – calciatura in noce con finitura superficiale Elegance System
Lunghezza calcio dal grilletto: 360 mm – piega al tallone 55 mm e al nasello 35 mm
Peso: 2.360 g con canna da 65 cm (variazioni in base alle tolleranze dei componenti)