In Casa Benelli la sigla SBE sta per Super Black Eagle, il poderoso semiautomatico camerato per la cartuccia 12/89 detta anche 12 Supermagnum: un fucile nato specificatamente per la caccia ai grossi selvatici volatori, come le oche e i tacchini per cui il mercato di riferimento è sicuramente quello fra Stati Uniti d’America e Canada senza dimenticare le zone d’Europa dove gli anseriformi di grossa taglia non mancano certo. Ugualmente valida la balistica eccezionale di questo binomio fucile/cartuccia in altre zone dove acquatici di minor caratura, ma in numero esorbitante, pensiamo agli stormi di germani reali, richiedono un fucile e una cartuccia altamente specifici per un impegno sulla lunga distanza e un considerevole numero di colpi. In questo momento la citazione del prodotto di punta quanto a balistica, estremo, eccellente e tuttavia sempre molto specifico venatoriamente parlando, serve a introdurre un’ottima discendenza che, con la solita attenzione e sagacia la Casa di Urbino ha messo da non molto tempo sul mercato.
L’impostazione tecnica del SBE studiata per la cartuccia calibro 12/89 è stata proposta con la dovuta parametratura nel calibro 12/76 che risulta ad oggi la cartuccia più equilibrata per un ampio ventaglio di soluzioni, sia balistiche che economiche. E’ sufficiente una visita nelle armerie per constatare la varietà di cariche proposte nel calibro 12, sia con bossolo da 70 che da 76 mm per farsi un’idea di quel che sia possibile impiegare in tutte le cacce, dai tordi al passo alle anitre e anche alle oche, già prima citate, badando a raggiungere poste da cui si tiri a distanze adeguate alla carica di pallini. La cura nell’evoluzione dei propri fucili anticipa in Benelli le pulsioni e le scelte che la clientela sviluppa nel tempo: al calibro 20/76 segue proprio da pochissimo anche il calibro 28/76, quel 28 Magnum che nel Raffaello ha già fatto bella mostra di sé con risultati balistici strepitosi. La cameratura nel Black Eagle 3 offre una varietà di particolari che rendono quest’arma un optimum per tecnologia e resistenza alle ingiurie di un uso estremo.
Benelli Black Eagle 3
Nasce da tali premesse e con queste prerogative il Benelli Black Eagle 3 che rimette in gioco quelle linee che il produttore italiano ha sapientemente plasmato per rendere il nuovo prodotto perfettamente in sintonia con il gusto americano, che rappresenta poi il mercato di riferimento. Troviamo che questo abbinamento sia riuscito magistralmente adattandosi per molti versi allo stile USA pur conservando l’impronta della matrice italiana: in definitiva un fucile che piace molto sulle due sponde dell’Atlantico, e non solo. Ecco dunque il castello in ergaldove si fondono linee tese e arrotondamenti, con diedri e scalfature volti a raccordaredi volumi e minime spigolosità funzionali alla caratterizzazione del complesso mediante uno stile del tutto personale.
Il raccordo superiore tra calotta tondeggiante e i fianchi forma una V a rilievo coricata mutuata dal SBE e proprio in questo spessore, e nell’angolatura garante di eccellente resistenza, si posiziona l’estensione di culatta della canna: come sempre Benelli fonde lo stile e l’eleganza con la massima robustezza. Molto personale e in sintonia con il complesso anche la guardia ricavata da stampaggio in polimero, con spessori differenziati per ospitare il grilletto corto e arretrato per una pressione costante anche da parte di chi abbia mani corte, insieme al tasto per lo sblocco dell’elevatore della cartuccia e il pulsante della sicura. Comoda la manetta di armamento totalmente arrotondata per non offendere la mano, così come il tasto di sblocco del carrello posto sul fianco destro del castello e il tappo apicale a vite dal profilo a clessidra e corrugamento a spirale, parzialmente incassato nell’astina, per una presa ferma delle dita durante il serraggio o lo smontaggio.
La canna e la calciatura
La canna viene ricavata da una barra forata e poi rotomartellata per la massima uniformità di sezione e con le pendenze di raccordo allungate così da ridurre il colpo d’ariete: mostra il profilo snello dato dal diametro della cartuccia camerata, fattore che si mostra assai favorevole riducendo di molto la massa complessiva a tutto vantaggio del porto e del brandeggio: sono disponibili gli strozzatori intercambiabili, alcuni interni, altri esterni leggermente sporgenti dal vivo di volata e con una profonda zigrinatura così da sostituirli manualmente sul campo, senza necessità di alcun attrezzo.
La bindella in carbonio è una delle raffinatezze tecniche grazie a cui si limita il peso attenuando fortemente il fenomeno del miraggio dovuto al riscaldamento della canna; ad essa si aggiungono il calcio ad assorbimento di rinculo ComfortTech 3, il nasello CombTech 3 e il calciolo ammortizzante: nel calibro 28 può apparire superfluo, ma sul campo, specie se si spara in pedana, quindi con un numero di colpi fra 25 e 50 (dipende dalla bravura) per portare a termine una serie di piattelli anche questa innovazione offre un aiuto e una motivazione meritevoli del massimo apprezzamento.
Il funzionamento inerziale di ripetizione è un elemento in più per stemperare la sensazione di rinculo: il movimento delle masse con la molla interposta fra testa e corpo dell’otturatore, e i tempi entro cui la compressione e poi il rilascio consentono alle alette di testa di svincolarsi dalle mortise ricavate nell’estensione di culatta della canna, dilatano favorevolmente l’applicazione della forza a tutto vantaggio del tiratore.
L’impugnatura del fucile risulta poi confortevole grazie al sistema Air Touch: le superfici di presa presentano incavi a semisfere per una presa sicura e assenza di sudorazione della mano. Ancora due sigle calzanti, Easy Loading, per definire il lavoro della cucchiaia elevatrice cromata e dal profilo ondulato per una minor superficie di attrito, che facilita l’inserimento delle cartucce nel serbatoio, e poi Easy Locking, per la chiusura del carrello, silenziosa e garantita che evita di trovarsi a premere il grilletto mandando solo in battuta l’otturatore e facendo scappare il selvatico prossimo alla posta.
Per concludere
E’ facile dire che il Black Eagle 3 in calibro 28/76 sia davvero una parola nuova nel campo dei fucili a canna liscia e, in particolare, nei semiautomatici di cui si pensa abitualmente che sia già stato detto tutto il possibile. Non ci dilunghiamo nell’elencare i pregi di quest’arma, ma sollecitiamo una prova: solo così si riesce ad apprezzare quanto il binomio fucile e cartuccia sia divertente, appagante, fruibile (parola che oggi va molto moda), performante (idem c.s.)… e così via.
Se proprio sulle prime non vi decidete all’acquisto lisciate il vostro armiere di fiducia e provatene un esemplare in pedana: vi stupirete della vostra rapidità di intervento sul piattello e della vostra precisione nel tiro. La leggerezza è un ausilio prezioso, come una ciliegina sulla torta dell’eccellente impostazione balistica. Esperita questa prova cercate di insidiare fagiani, starne e rosse in qualche bella riserva: noi con cartucce del 7 e del 5 della Fiocchi siamo rimasti letteralmente meravigliati dei risultati conseguiti.