Circa un anno fa scrivevamo del Benelli Argo nella sua versione più rude, rude nel senso della capacità di adattarsi e superare senza la minima incertezza anche quelle situazioni venatorie dove il clima, la poca cura dell’utilizzatore, l’ambiente ostile richiedono resistenza senza se e senza ma, insieme alle prestazioni balistiche cui questo prodotto ci ha abituati. Trovavamo quanto meno curioso che in Benelli potessero coesistere le diverse anime di signorilità e rudezza necessarie per far uscire dalla matita virtuale del progettista e dalle macchine di produzione un fucile simile con tutte le caratteristiche che ne formano l’ideale ossatura. Oggi riprendiamo, grazie alla disponibilità del Dr. Paolo Silvano dell’armeria Berrone di Alessandria, un Argo di recentissimo allestimento e riguardandolo ne apprezziamo le qualità e le caratteristiche con l’entusiasmo che suscitano, indifferentemente dal tempo, le peculiarità notevoli e di profonda sostanza.
L’aspetto e la tecnica
La linea del Benelli, specialmente nel suo primo semiautomatico rigato, non poteva essere convenzionale così, alle prime uscite, suscitò qualche dubbio fra i più conservatori: tuttavia una certa parentela stilistico formale con i fucili a canna liscia della stessa Casa spianò immediatamente la strada ai nuovi acquirenti. La familiarità di stile è sempre un elemento trainante, specie quando il cavallo di punta, il liscio appunto, ha conquistato allori di vendite e di soddisfazione presso la clientela da farlo divenire in breve, allo scadere dei brevetti, il più copiato nel genere specifico. Veniamo all’Argo il cui progetto riposa su alcune peculiarità tecniche a principiare dal castello aperto, ricavato in forma di L coricata da un estruso in lega di alluminio aeronautico: nel braccio lungo trovano alloggio il pacchetto di scatto, che si può definire la centrale di comando dell’arma con cane, grilletto, sicura a cui si aggiunge la leva di svincolo dell’otturatore dal blocco di fondo corsa posteriore e il tasto per lo sgancio del caricatore, anch’esso inserito nella parte inferiore del castello. La sagomatura del fondello è parte caratterizzante della linea e sottolineiamo come un certo stile che sulle prime avevamo definito alla Flash Gordon, rimemorando le armi dell’eroe dei fumetti, sia stato poi seguito dai concorrenti più attenti alle variazioni di gusto della clientela.
Passiamo al complesso canna e sistema di riarmo. La canna presenta la rigatura rotomartella e successivamente subisce il trattamento criogenico con abbattimento della temperatura intorno ai -164 °C con rinvenimento programmato e controllato: la resistenza del materiale viene così assai incrementata insieme, ovviamente, alla vita utile della canna stessa. Un fodero in acciaio a sezione tondeggiante accoglie la canna fungendo da base per l’appoggio e l’incastro nel castello: al suo interno scorre l’otturatore con testina rotante a tre alette frontali che chiudono in altrettante mortise praticate nell’estensione di culatta della canna stessa.
Il riarmo funziona a recupero di gas con l’ugello praticato sotto alla canna, poco avanti rispetto alla camera di cartuccia e quindi esposto ai gas con elevata temperatura e non ancora perfettamente combusti. Tale soluzione crea una buona bilanciatura del fucile, ma ha richiesto un affinamento dell’impianto originale: il pistone a corsa corta si prolunga in due rebbi, simili a quelli di una Y, e il complesso è ora pregevolmente realizzato in un blocco unico in acciaio inossidabile, anziché in due pezzi separati, così da non subire ossidazioni anche se si pulisce modestamente l’apparato. Abbiamo detto modestamente il che significa che non basta la passata a fine stagione quando magari si sono sparate diecine e diecine di cartucce: un colpetto con lo straccio oleato ad ogni rientro sarebbe decisamente auspicabile, altrimenti se ci scappa un inceppamento è scorretto inveire contro l’arma, meglio portarsi davanti a uno specchio e dire a se stessi tutto quel che passa per la mente, ripensando al trenino di cinghiali che l’ha fatta franca.
Per terminare la catena di trasmissione del moto precisiamo che i due rebbi, mossi dai gas, urtano due piccoli pistoncini, gli impulsori, inseriti flottanti nella parte anteriore del castello i quali a loro volta picchiano contro la base del carrello otturatore che di qui inizia il ciclo con retrocessione, estrazione, espulsione del bossolo attraverso la finestra ricavata nel fodero, compressione della molla inserita nel calcio, riarmo del cane, ritorno in battuta prelevando una cartuccia dal caricatore pronti per un nuovo sparo. Le mire vedono all’opera una tacca inserita nella mezza bindella da battuta e un mirino finemente regolabile: due punti verdi in plastica traslucida e lo spezzone dello stesso materiale, di colore rosso, consentono di traguardare con prontezza in ogni condizione di luce. Sul fodero del castello sono praticati i fori, chiusi da grani a vite, per il rapido montaggio di uno dei tanti praticissimi sistemi ottici di puntamento.
La calciatura del tipo Comfortech, finita superficialmente con la pellicola Real Tree® include il sistema brevettato dalla Benelli per la dissipazione del rinculo tramite una serie di inserti angolati in gomma e la possibilità del calcio di flettere entro un certo ambito angolare. Si aggiungono il dorsalino e il calciolo sempre ad assorbimento di energia, l’ultimo poi con effetto direzionato per mantenere la posizione entro l’incavo della spalla. Le profonde zigrinature ottenute nello stampaggio delle due parti della calciatura assicurano una presa estremamente salda anche con mani sporche di fango: a casa o nel primo corso d’acqua una bella passata lava le estremità del cacciatore insieme al suo fucile.
Tante le garanzie e i titoli di cui il Benelli Argo E si fregia, in particolare sottolineiamo quanto attiene alla sicurezza dove il prodotto di Urbino si pone in vetta fra i titolati concorrenti. Primo non nuocere: la vecchia regola della medicina vale, a ragione, con una carabina in mano quando un colpo partito inavvertitamente per un urto, una caduta o quant’altro possa accadere durante la caccia sarebbe davvero una sciagura di immani proporzioni. Porre sempre la massima attenzione a quel che si fa coadiuvati da fucili con il massimo della sicurezza intrinseca: Benelli si è dimostrato meritoriamente in prima linea.
Benelli Argo E | Scheda tecnica:
Costruttore: Benelli Armi S.p.a. via della stazione 50, 61029 Urbino (PU) – Tel. +39 0722 3071 – Fax +39 0722 307207 – www.benelli.it – [email protected]
Modello: Argo E camo APT
Tipo: fucile semiautomatico a canna rigata
Calibro: .30-06 Sprg. (in alternativa: .308 Win.)
Funzionamento: presa di gas sottoposta alla canna – pistone a corsa corta
Castello: aperto in lega leggera
Canna: in acciaio al carbonio martellata a freddo e con trattamento Criobarrel – lunghezza 51 cm con quattro principi destrorsi
Culatta:fodero di culatta semicilindrico in acciaio temperato collegato stabilmente alla canna
Otturatore: in acciaio trattato e cromato – tre alette in testa e movimento rototraslante
Percussione: cane con molla elicoidale e percussore flottante interno all’otturatore
Alimentazione: caricatore a pacchetto estraibile da 4 cartucce (opzionale da 5)
Congegno di scatto: gruppo montato nel castello – scatto del tipo diretto con grilletto singolo
Estrattore: a unghia inserita nell’aletta destra dell’otturatore – movimento ortogonale e molla interna
Espulsore: nottolino elastico nella testa dell’otturatore
Linea di mira: mezza bindella in carbonio sopraelevata con tacca di mira a riferimenti verdi puntiformi – mirino in fibra rossa su zoccolo regolabile in elevazione e scostamento – in alternativa tacca di mira regolabile – previsti fori nel castello per l’attacco di una base per mire ottiche
Sicurezza: a due posizioni con tasto rigato nella guardia – blocca lo scatto
Calciatura: in due pezzi stampati in polimero e con pellicola real tree – calcio Comfortech – impugnatura a pistola e sottocanna sagomato – campi di presa con effetto Air Touch antiscivolo – dorsalino Tecnogel (3 intercambiabili) e calciolo Air Cell (3 intercambiabili + piastrine per mutare il vantaggio e l’inclinazione)
Finiture: brunitura lucida della canna e del fodero di culatta – anodizzazione del castello – calciatura in polimero camo real tree
Peso: 3.450 g con canna da 51 cm (variazioni in base alle tolleranze dei componenti)