Una delle caratteristiche principali di Benelli è quella di produrre fucili che danno il via ad una vasta gamma di prodotti così da non avere solo un singolo fucile, ma diversi semiautomatici ognuno dotato di un’impostazione differenziata e di particolari che lo rendono specifico per ogni tipo di caccia e persona. Anche in un settore specifico come quello della carabina semiautomatica, si riscontrano un ventaglio di esigenze degno di attenzione e di studio particolare: a vantaggio di chi sta sul palchetto alla posta e il canaio. Ogni caccia ha le sue specifiche caratteristiche e in Benelli l’obiettivo è dare ad ogni cacciatore il proprio strumento ideale. Le caratteristiche principali che rendono la carabina Argo Endurance APG, la compagna ideale per la macchia, vedono nel suo aspetto esteriore uno dei suoi punti di forza. La colorazione camo, è perfetta per mimetizzarsi e passare indenni la giornata di caccia negli ambienti più estremi. La canna e la carcassa subiscono un trattamento che ne rende l’aspetto di un colore nero opaco, funzionale per evitare i riflessi e garante di resistenza agli agenti esterni. Le mire denominate Easy Aim prevedono una corta bindella da battuta realizzata in fibra di carbonio, in cui viene intagliata la tacca di mira evidenziata da due punti in fibra ottica verde mentre il mirino su zoccolo, regolabile in elevazione e deriva, è di materiale rosso che contrasta perfettamente con i precedenti.
La calciatura e l’asta in due parti è evidenziata grazie al rivestimento in pellicola mimetica denominata APG Real tree quindi una grafica simile al bosco, teatro delle nostre avventure. Ricordiamo inoltre il calcio brevettato ComfortTech dotato di una geometria variabile e di inserti in gomma elastica che assorbono e dissipano l’energia del rinculo minimizzandone l’impatto sulla spalla in modo significativo regalandoci un vantaggio non da poco, il restare in mira per doppiare il colpo. A tale parte più evidente si aggiungono i calcioli sostituibili Air Cell, con tre differenti spessori, come i tre naselli in Tecnogel ad altezza progressiva, utili per ottimizzare la postura dell’occhio sulla linea di mira e assorbire le vibrazioni allo zigomo e a tutta la testa. Non mancano nel kit di deviazione e deriva le piastrine per variare piega e deviazione così da personalizzare l’imbracciata del calcio.
La canna della carabina Argo E APG è lunga solo 51 cm per un’eccellente maneggevolezza, di robusta sezione, rigata per rotomartellatura e sottoposta al trattamento criogenico per ridistendere le fibre del metallo dopo le diverse lavorazioni. Il montaggio, lascia la canna flottante e quindi libera di vibrare raggiungendo ottimi livelli di precisione e di concentrazione della rosata. La finitura in volata prevede un marcato arrotondamento a protezione dell’egresso delle nervature mentre in culatta sono ricavate le mortise per la chiusura. Il sistema di riarmo è basato sul recupero di gas A.R.G.O. (auto regulating ga s operated) e un apposito dispositivo è fissato sotto alla canna stessa con stelo, molla e flangia di regolazione, su cui si può agire col peduncolo della maglietta anteriore, collegati al pistone, tutto realizzato in acciaio inox per minimizzare le problematiche dovute all’incuria e alla poca pulizia dell’arma. Il pistone si inserisce in un tubo sagomato provvisto di due rilievi che imprimono velocità ai due impulsori, pistoncini a corsa limitata inseriti nel castello, a loro volta responsabili della spinta all’indietro del carrello-otturatore: questo è composto da due parti con la massa posteriore a cui è giuntata, tramite una base cilindrica, la testina rotante dotata di tre alette a profilo arrotondato. Il movimento parte dal movimento retrogrado del carrello dotato di una pista inclinata in cui agisce un piolo fissato alla testa che ne assicura la rotazione e insieme la dilazione dell’apertura che avviene così solo quando il proiettile ha lasciato la volata.
A completare il tutto osserviamo ancora la faccia ben ribassata per meglio supportare il fondello, il foro rettificato per uno scorrimento ottimale del percussore, la robusta unghia di estrazione incassata in una delle alette e dotata di movimento pivotante con molla interna di contrasto, il nottolino elastico dell’espulsore e, sul fianco, la manetta di armamento. Il castello del tipo a cielo aperto con profilo a L coricata viene ricavato da un estruso di Ergal e nella parte superiore si incastra la lunga estensione di culatta cui è giuntata la canna: al suo interno sono fresate le guide di scorrimento del carrello-otturatore provvisto, a sua volta, di un puntone posteriore spinottato con riscontro in un acetabolo posto in culatta da cui aziona la molla di recupero alloggiata all’interno del calcio. Nella parte inferiore del castello vengono ricavate due feritoie: quella più arretrata ospita il gruppo di scatto in polimero fissato con due spinotti passanti e comprensivo del grilletto, del pulsante a traversino della sicura e della levetta per lo sblocco dell’otturatore dalla posizione di apertura, mentre quella anteriore riceve il caricatore realizzato in solida lamiera imbutita con pieghe antisbattimento, suola elevatrice in sintetico e zoccolo in polimero sagomato. Da notare come, oltre a quello da 4 cartucce in dotazione, ne sia acquistabile un altro da 5 cartucce: lo svincolo viene assicurato dal tasto posto davanti al rebbio della guardia.
La carabina viene proposta nei due calibri più usuali per un semiauto rigato, quindi il .30- 06 Sprg. e il .308 Win.