Inoltre, l’impatto sui selvatici viene definito devastante. Alcuni animali riescono a resistere, ma la diffusione a macchia d’olio non promette nulla di buono. Le ultime carcasse sono state scoperte dai Forestali e per la prima volta l’impatto risulta abbastanza importante. Il censimento dello scorso anno in questo parco ha messo in luce la presenza di oltre 1300 camosci, ma l’ente che gestisce l’area naturale ha deciso di non intervenire, nonostante una collaborazione con l’Università di Ferrara per analizzare il fenomeno dal punto di vista sanitario.
Da dieci anni vengono inviati puntualmente campioni di tessuto muscolare, anche se nessun risultato è giunto dall’ateneo emiliano, ragione per cui dovrebbero essere adottati altri provvedimenti.