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«Tutto nella vita passa velocemente come gli uccelli», scrive senza nostalgia, ma come un’esortazione Eugenio Barisoni, terminando i suoi racconti. Ed eccolo passare, con la falcata veloce del camminante, dalla pesca alla caccia alla seduzione amorosa. Sempre in fuga da un fiume a una donna, da un padule a una mangiata, da una bevuta ai cani, e di nuovo verso i sentieri del bosco. Bella vita vagabonda. Ecco la gioventù, l’ansia di vivere, la sensualità, la voglia di bruciare esperienze. Anche di pesca e di caccia. E dunque i temoli e le lepri, i pensieri dei cani e le quaglie, le volpi, le pernici e i beccaccini. E poi le alzavole e i codoni, i fischioni e i moriglioni. Animali, paesaggi, amori e avventure dell’autore che più di altri ha saputo indagare i greti dei fiumi e il fluire inquieto delle acque. Sempre in movimento o improvvisamente stagnanti. Come la vita.
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La necessità di acquisire un livello di conoscenza sempre maggiore attraverso la raccolta di dati e informazioni utili è diventato un elemento imprescindibile per la gestione del patrimonio avifaunistico del Paleartico Occidentale. A tal riguardo è stato pubblicato questo lavoro...
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