Caccia: Beccacciai d’Italia e Club della Beccaccia parlano del progetto Radiotracking Scolopax Overland “io volo con lei” realizzato da Amici di Scolopax con il patrocinio di Federcaccia- Ufficio avifauna Migratoria.
In occasione dell’annuale Assemblea Generale della FANBPO, la Federazione che riunisce tutte le Associazioni Nazionali dei Beccacciai del Paleartico Occidentale, tenutasi a Limoges (Francia) abbiamo assistito, fra i tanti contributi tecnici e di ricerca dei vari paesi, alla presentazione dei risultati del progetto di Radiotracking Scolopax Overland “io volo con lei” realizzato da Amici di Scolopax con il patrocinio di Federcaccia- Ufficio avifauna Migratoria, e altri.
Trattasi, da quanto illustrato dal sig. Alessandro Tedeschi, di 6 beccacce catturate e dotate di trasmittente per segnalare attraverso il satellite i loro spostamenti in migrazione pre nuziale. Siamo rimasti tutti molto colpiti dal notevole sforzo, anche economico, e dall’impegno profuso dai soggetti coinvolti.
Ma l’enfasi dei risultati ottenuti, addirittura presentati quali scoperte innovative su tragitti e comportamenti della specie, ci hanno fatto sorridere e un po’ imbarazzare. Una delle 6 beccacce ha infranto la catena montuosa degli Urali ed è entrata in territorio asiatico: oltre quindi il confine (ricordiamolo arbitrario) del Paleartico Occidentale. Non è una notizia. La Comunità scientifica e i beccacciai impegnati nella ricerca già sapevano, grazie alle campagne d’inanellamento francese, che alcune beccacce sceglievano la direzione Asia.
Già nel 2010 a Budapest, il famoso ricercatore Yves Ferrand aveva commentato il viaggio della beccaccia Carelia (progetto di Radiotracking spagnolo) in questo senso: le campagne di inanellamento in corso in Europa da diversi anni, grazie alle riprese dirette ci spiegano le rotte della beccaccia.
Il Radiotracking può fornire dati utili come metodo per la valutazione dei tempi nei e delle aree di sosta e delle linee di affilo lungo il percorso migratorio, che sono “i golden points” di ricerche ben più avanzate di quelle avviate da “Scolopax Overland”. Questa sua utilità è complemento, quindi, dei dati vecchi e futuri del “Porto d’anello” nella fase finestra muta del trasferimento migratorio.
I dati, come presentati dall’Ufficio Avifauna Federcaccia, non sono ricerca ma informazione-osservazione giornalistica, recanti uno sproporzionato valore qualità prezzo. Sappiamo inoltre dei costi molto alti sia degli apparecchi di trasmissione, sia dei costi di connessione al satellite, che oltrepassano i 5000€ a biennio per beccaccia, più le spese di interpretazione finale. Senza dimenticare che non sono per niente risolti i dubbi di una tecnologia che “impatta” sulle abitudini della beccaccia.
Infine alcune considerazioni di metodo: oltre alla presenza di inanellatori spagnoli sul suolo italiano (al Progetto mancavano forse inanellatori ISPRA?) non ci sono stati illustrati i costi di Scolopax Overland, ma che riteniamo molto alti e notevolmente sproporzionati in comparazione a quelli di importanti campagne di inanellamento su migliaia di beccacce.
Se il sig. Alessandro Tedeschi avesse partecipato ai lavori della FANBPO del 2009 a Santander (Spagna), del 2010 a Budapest (Ungheria) e di Parma 2011, avrebbe saputo dello stato della ricerca sulla specie, condiviso le linee guida di ricerca europea, evitato magari di persuadere e coinvolgere soggetti italiani su costosissimi progetti beccaccia che purtroppo… non possiedono alcunché di innovativo.
Alla vigilia della migrazione autunnale 2012, e in questo momento di gravi difficoltà economiche e culturali, rinnoviamo a tutti l’invito a progettare intorno alla beccaccia con metodo, competenza ed estrema serietà.
Paolo Pennacchini – Beccacciai d’Italia
Alberto Pellegrini – Club della Beccaccia